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TAURIANOVA (RC), SABATO 20 APRILE 2024

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Reggio Calabria, detenuto tenta di strangolare agente Solo grazie all'immediato intervento dei colleghi di reparto si sono evitate conseguenze peggiori

Reggio Calabria, detenuto tenta di strangolare agente Solo grazie all'immediato intervento dei colleghi di reparto si sono evitate conseguenze peggiori
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Aggressione ai danni di un agente della penitenziaria in servizio all’Istituto carcerario di via San Pietro. Un assistente di polizia penitenziaria con esperienza pluriennale nella sezione detentiva “dell’Osservazione Psichiatrica”, è stato preso di mira da un detenuto che ha cercato di strangolarlo mettendogli le mani al collo. Solo grazie all’immediato intervento dei colleghi di reparto si sono evitate conseguenze peggiori. Ripristinato l’ordine, l’agente è stato visitato dal medico del carcere per poi essere trasportato al locale Pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, dove i sanitari di turno hanno riscontrato i segni dell’aggressione formulando una prognosi di venti giorni. Il caso si colloca nella drammatica situazione nazionale che affligge le carceri, ancora oggi irrisolta.

“Si sta sempre più assistendo a una escalation di quotidiane aggressioni ai danni di agenti di polizia penitenziaria – dice il presidente territoriale della Uil Pa Polizia Penitenziaria di Reggio Calabria, Bruno Fortugno. Non è la prima volta che nella sezione detentiva psichiatrica di via san Pietro succedono aggressioni ai danni di poliziotti penitenziari e, considerato le chiusure degli ospedali psichiatrici giudiziari, non credo che questo aiuti molto le direzioni degli istituti penitenziari italiani che con tanta difficoltà si stanno facendo carico di gestire persone con problemi psichici senza avere personale qualificato”.

“Un paio di anni addietro – ha continuato Fortugno – il Garante dei Detenuti con un atto proprio del Suo ufficio in meno di 48 ore ha fatto chiudere la Struttura reggina “dell’Osservazione Psichiatria” la quale è rimasta chiusa per diverso tempo. La vicenda sarà portata al tavolo nazionale atteso che la Calabria non ha ancora un provveditore regionale. Non è corretto assistere inermi o essere semplici spettatori di questi reiterati e gravi accadimenti, è giunto il momento che l’amministrazione penitenziaria centrale si faccia carico della problematica fornendo fattive soluzioni”.