Proteste a Catanzaro per i lavori al cimitero di Gagliano Il MSI-Fiamma Tricolore di Catanzaro rende note le lamentele dei cittadini
Continuano le segnalazioni degli episodi di cattiva amministrazione della città che giungono dalla cittadinanza ai dirigenti della Sezione cittadina del MSI-Fiamma Tricolore di Catanzaro.
«In particolare – fanno sapere i responsabili del partito – ci è stato sollecitato di porre all’attenzione il degrado strutturale che si registra al Cimitero di Gagliano, così come accertato anche dagli stessi tecnici comunali in fase di sopralluogo in riferimento ad una delibera di intervento operativo di ripristino “urgente” (sic!) delle strutture interessate».
«Ebbene – affermano dalla Segreteria missina – nonostante alcuni di tali interventi (guaina loculi) siano stati ritenuti “urgenti” ed i relativi lavori, ammontanti a spese pari ad oltre 70.000 euro, siano stati approvati con Delibera della Giunta Comunale in data 22 giugno 2015, e quindi ormai sette mesi fa, a tutt’oggi i lavori “urgenti” non sono nemmeno stati iniziati, ed intanto un altro inverno è trascorso mentre, tutt’intorno, le erbacce proliferano, i muri presentano incrinature e bolle in più parti, i cornicioni perdono pezzi. Un degrado, appunto, diffuso che offende i nostri cari defunti e la sacralità dei luoghi, dando visivamente conto del disinteresse che questa amministrazione ha nei loro, e nei nostri, confronti così da potersi, ma solo parzialmente, scusare facendo sì che si dia inizio ai lavori IMMEDIATAMENTE».
«Un comportamento – continuano da Via Orti – quello messo in atto dai componenti la giunta, che riteniamo tutto ciò assolutamente da censurare e, nel contempo, segno di una inciviltà valoriale che dovrebbe, da sola, portare chi ne è protagonista a decisioni adeguate, quantomeno consigliandolo di non prolungare ulteriormente la propria presenza in posti amministrativamente rilevanti, per cui attendiamo (sfiduciati) concreto riscontro a quanto sopra, così come ai tanti altri quesiti posti negli ultimi mesi e mai riscontrati con protervia certamente degna di miglior causa».