Presi i fornitori di droga della “Catanzaro bene”. I giovani rubavano oro in casa per l’acquisto
redazione | Il 24, Set 2013
Operazione della squadra Mobile di Catanzaro che ha tratto in arresto due persone ritenute al centro dello spaccio di stupefacenti nel centro del capoluogo calabrese. Recuperati anche diversi preziosi che i figli di personaggi noti della città rubavano in casa per poi rivederli e comprare lo stupefacente
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Presi i fornitori di droga della “Catanzaro bene”. I giovani rubavano oro in casa per l’acquisto
Operazione della squadra Mobile di Catanzaro che ha tratto in arresto due persone ritenute al centro dello spaccio di stupefacenti nel centro del capoluogo calabrese. Recuperati anche diversi preziosi che i figli di personaggi noti della città rubavano in casa per poi rivederli e comprare lo stupefacente
CATANZARO – Hanno avuto inizio dopo la denuncia di una mamma che si è vista rubare tutti gli oggetti d’oro dal figlio, le indagini della squadra mobile di Catanzaro che hanno portato all’arresto di Domenico Canino e Farid Hamdi, tunisino, entrambi di 19 anni, accusati a vario tiolo di spaccio di droga, tentato omicidio ed estorsione. Ai due è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro Pietro Scuderi, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore Vincenzo Russo. Nei mesi scorsi la mamma di un ragazzo minorenne ha denunciato alla polizia il furto di tutti i suoi gioielli da parte del figlio. Il ragazzo ha raccontato ai genitori ed agli investigatori di aver compiuto il furto per aiutare un amico che rischiava la vita perché doveva pagare un debito contratto con Canino per l’acquisto di marijuana. Le indagini della squadra mobile hanno portato poi a scoprire che Canino gestiva, insieme ad un gruppo di ragazzi extracomunitari, lo spaccio di marijuana in una zona centrale di Catanzaro. Gli investigatori hanno sentito numerosi giovani dai quali è emerso che Canino vendeva la droga e poi, in alcune circostanze, per farsi pagare le dosi utilizzava gli extracomunitari per intimidire e minacciare le vittime. Recentemente i poliziotti hanno compiuto una perquisizione nella zona dove spacciava Canino e quest’ultimo aveva poi accusato del controllo un ragazzo che è stato aggredito e picchiato. Stamani quando i poliziotti hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare hanno trovato il ragazzo in possesso di 85 grammi di marijuana. Farid Hamdi era già stato arrestato nei mesi scorsi perché aveva ferito un ragazzo con il quale aveva avuto un litigio per futili motivi. I particolari delle indagini sono state illustrate dal questore di Catanzaro Guido Marino, e dal dirigente della squadra mobile Rodolfo Ruperti. ”Canino – ha detto il questore – pensava di poter gestire da solo lo spaccio. Su questa vicenda c’e’ stata la collaborazione di molti ragazzi a dimostrazione che Catanzaro non è impregnata di omertà. Poi però va sottolineato che questa città non è una isola felice ma merita la giusta attenzione”. Il dirigente della squadra mobile ha ricordato che ”Canino aveva assunto il monopolio dello spaccio in una zona di Catanzaro. Le vittime avevano un terrore di natura psicologica e fisica nei confronti di Canino e del gruppo di africani che lo aiutava”.
CATANZARO – Nelle prime ore di stamani la Squadra Mobile di Catanzaro, ha arrestato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, due persone che sarebbero al centro di un giro di droga nel centro cittadino del capoluogo calabrese e principale fonte di approvvigionamento per i giovani della “Catanzaro bene”. Gli arrestati, inoltre, sono ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di tentato omicidio ed estorsione.
Si tratta di Domenico Canino, 19 anni, che gestiva da solo lo spaccio della zona dei giardini di San Leonardo. Con lui arrestato Farid Hamdi, anche lui 19 anni, che veniva incaricato di minacciare e picchiare coloro che non pagavano. Tanto che si era creato in clima di terrore trai giovani catanzaresi.
Dalle indagini condotte dagli investigatori, è emerso che i giovani assuntori di stupefacente derubavano i propri familiari dei monili d’oro che venivano messi in vendita per ottenere il denaro necessario all’acquisto dello stupefacente. Alcuni dei preziosi sono stati recuperati in alcune attività di Compro Oro.