Presentato a Gerace nella Chiesa S. Francesco il volume di Mirella Muià "La porta aperta dell'orizzonte" - storia di un lungo viaggio
DI CLEMENTE CORVO
Nella giornata di sabato scorso, si è svolta presso l’artistica Chiesa di San Francesco in Gerace, la presentazione del volume di Mirella Muià: “la porta aperta dell’orizzonte” -storia di un lungo viaggio, editrice bit culturali 22.
La manifestazione è stata presentata dalla moderatrice Angela Caccamo; sono intervenuti: il Parroco di Gerace Don Francesco La Badessa, il Sindaco facente funzione dottor Salvatore Galluzzo, Padre Rocco Spagnolo e Sua
Eccellenza Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, Arcivescovo di Campobasso – Bojano. Padre Rocco Spagnolo, dopo aver fatto una descrizione su quella che è la vita dei Gesuiti, della quale ne fa parte l ‘ autrice del testo Mirella
Muià, ha illustrato la figura della stessa. Padre Rocco Spagnolo nato ad Acquaro e il secondo successore di padre Vincenzo Idà , fondatore dei Padri Missionari dell’evangelizzazione e delle suore missionarie del catechismo.
Dopo il liceo classico, ha conseguito i grandi accademici in teologia presso la pontificia Università Lateranense, specializzandosi in teologia morale presso l’accademia alfonsiana in Roma. Ha al suo attivo una lunga
esperienza di docenza in vari istituti è stato Parroco per 13 anni a Gioiosa Ionica, diocesi Locri Gerace, dove gli è stato conferito l’incarico di responsabile diocesano per la pastorale familiare. Per lungo tempo è stato assistente regionale del Masci movimento adulti scouts cattolici italiani, su nomina della Conferenza Episcopale Calabra nel 2006. Ha pubblicato con le edizioni San Paolo Padre Vincenzo Idà. Profeta dell’evangelizzazione. Firma, Da decenni, articoli per settimanali e periodici. Subito dopo il suo intervento, la stessa autrice Mirella muià che vive da
anni in Calabria e dalla sua finestra vede gli ulivetti baciati dal sole e l’azzurro
splendente del mare Jonio. Vi è ritornata Dopo un lungo e complesso viaggio sui sentieri della vita.
Ha incontrato volti, ha vissuto gioie e sofferenze e ha imparato tante cose e tante altre ne ha insegnate. In questo libro é lei stessa a raccontare, con parole che conoscono la via del cuore e che sanno emozionare, il suo
straordinario percorso di vita. È una storia fatta di passaggi attraverso porte che a volte si socchiudono senza far rumore e altre volte si aprono all’improvviso lasciando intravedere un paesaggio nuovo. Affascinati dal
racconto che l’autrice fa del suo vissuto è facile scoprire che la porta aperta dell’orizzonte non è solo la storia di una donna che ha saputo fare scelte coraggiose e che senza timore si è posta domande che spesso hanno
trovato risposte nel volto e nel cuore degli altri, ma è anche un invito per tutti a mettersi in viaggio verso se stessi per ricercare il vero senso della propria vita. L’autrice Mirella Muià nata a Siderno emigrata a
Genova con i suoi genitori nel 1951, nel capoluogo Ligure si è laureata in Lingue e Letterature Straniere. Nel gennaio del 71 è partita per Parigi, dove alla Sorbona, dopo aver conseguito il dottorato in letteratura
tedesca, si è dedicata alla ricerca fino al 1989. In Francia ha pubblicato due libri in versi, la toile ed Empédocle e il romanzo Portrait de père inconnu . Nel 1989 ha lasciato la capitale francese per ritornare in
Calabria, a Cosenza. Dopo 12 anni si è trasferita a Gerace dove attualmente vive in un antico eremo oggi chiamato eremo dell’Unità. Senza nulla togliere al carisma dei relatori e all’importanza della manifestazione, una nota di
merito è da attribuire alla presenza dell’arcivescovo di Campobasso Bojano sua eccellenza Monsignor Giancarlo Maria Bregantini. La sua presenza in terra calabra solleva ovazioni ed entusiasmo popolare per tutto ciò che lo stesso ha
fatto negli anni di Vescovado nella diocesi di Locri Gerace. Il suo percorso pastorale improntato alla semplicità, alla socialità, alla sua disponibilità nell’accogliere tutti, ponendo la gente nelle condizioni di bypassare quel distacco che normalmente si interpone tra una autorità eccellente E la base. Restano a memoria le intuizioni sfociate nella creazione delle cooperative sociali nelle quali la natura ( ricchezze inestimabili della terra Calabra) ha trovato felice gemellaggio con la gente del Trentino, che ha messo a disposizione l’esperienza maturata nel settore. Sentire parlare un uomo arrivato in Calabria per vivere la missione pastorale affidatagli e innamoratosi della
terra e dei suoi abitanti al punto tale che sentendolo parlare si rimane incantati per il viscerale amore che traspare nell’annunciazione di un recente passato. È quasi commovente la poetica maniera su cui descrive i
colori della campagna, del mare, della montagna, della terra che fino a non molto tempo fa lo ha ospitato. Un denominatore sociale ha segnato la presenza dei personaggi partecipanti: la semplicità e l’azione perentoria e
determinante adoperata nel sociale che tanto Don Rocco Spagnolo, quanto da suor Mirella muià e sua eccellenza Bregantini posseggono nel proprio DNA. L’augurio Popolare che Auspico possa avverarsi é quello che per i meriti
acquisiti lungo il suo esercizio PASTORALE , Monsignor Bergantini possa essere tenuto in considerazione per la nomina a CARDINALE .