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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 25 APRILE 2024

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Ordinanza Santelli: Gli esercenti, anche a Taurianova, sono stati più responsabili della politica “Disobbedienza”, rivolta dei sindaci perché di una parte politica avversa o forse, meglio dire, fedeltà alla Costituzione? Perché quelli che gridano al lupo contro Conte cosa sono, accoliti di Sant’Agostino o di Santa Maria Goretti?

Ordinanza Santelli: Gli esercenti, anche a Taurianova, sono stati più responsabili della politica “Disobbedienza”, rivolta dei sindaci perché di una parte politica avversa o forse, meglio dire, fedeltà alla Costituzione? Perché quelli che gridano al lupo contro Conte cosa sono, accoliti di Sant’Agostino o di Santa Maria Goretti?
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Parlare oggi di lavoro in una regione come il Sud è roba antiquata e quasi scontata, vista la grave piaga che affligge questa terra, chiamata disoccupazione. Oltre alle continue invettive che arrivano da ogni parte del Nord tacciati come “pantofolai”, “divanisti” o peggio “parassiti” che amano l’assistenzialismo di Stato. Ovviamente chi lo fa non ha mai chiesto una raccomandazione per poter svolgere il lavoro che fa (nooooo), vero? Ed ha una tale rettitudine morale la quale consente anatemi e giudizi tali che non scalfiscono la propria di reputazione. Ma si sa essere schiavi di un ideale e di un partito (a volte da “busta paga”), giustifica il fatto che se non si omologano, ah quanto aveva ragione Pasolini, non c’è trippa per gatti…ops…pane e soldi.
Poi, tralasciando quelli che (i peggiori della specie), meridionali che hanno avuto la possibilità di lavorare al Nord o quantomeno fuori dalla Calabria, poi “sputano” bile sulla propria terra, in quel caso, sono da considerarsi soggetti di studi i quali ci vorrebbero delle competenze mediche, i quanto non più soggetti, ma pazienti.
In questo primo maggio riflettiamo sulla tanto discussa ordinanza della Regione Calabria, quella firmata dalla presidentessa Jole Santelli, una sorta di “liberi tutti”, ma con “fiducia”, una presa di posizione contro le direttive governative o per partito preso “Lega”to a un ideale di disobbedienza (calante nei sondaggi) nella quale venivano fatte delle concessioni come bar, pizzerie e ristoranti purché all’aperto. Veniva favorito lo sport all’aperto (tra l’altro concesso nel nuovo Dpcm in vigore dal 4 maggio), ma lei ha voluto strafare, pure fuori dai confini comunali. Comunque, leggendo bene l’ordinanza regionale, la stessa per le norme anti contagio fa riferimento a quell’Allegato 1, dove leggendo con attenzione, diverse misure precauzionali per le attività commerciali, tra distanziamento, e soprattutto è consigliata la misurazione della febbre, se inferiore a 37.5, e quindi, come potevano adeguarsi? Ad esempio a Taurianova, Piazza Italia non so per quanti tavolini all’aperto era in condizione di soddisfare? Immaginate i camerieri con taccuino per l’ordine e termometro in mano? “Un caffè, grazie. Un attimo che misuro prima la febbre”. Così come pure nelle altre attività commerciali. Suvvia. Personalmente l’ordinanza a mio avviso è stato solo uno slogan che a breve con il ricorso del ministro Boccia, finirà nei meandri delle figure barbine.
Ma quello che preme sottolineare è stata la risposta degli esercenti in quasi tutti i comuni calabresi, al di là delle prese di posizione dei sindaci i quali anch’essi hanno avuto senso di rispetto delle istituzioni nazionali e consentitemi della Costituzione Italiana. Non buttiamola sempre nella cloaca politica per giustificare delle idee pre-confezionate politicizzate. Purtroppo questa diatriba ha fatto emergere una ‘altra piaga, e purtroppo anche a livello politico (anche locale. Tra quelli che domani si proporranno di amministrarci), ovvero non conoscono la Carta (sic!). Come se fosse un libro delle favole accantonato in qualche scatolone coperto dalla polvere di tanti anni fa.
A Palmi ad esempio il sindaco Giuseppe Ranuccio aveva emesso un’ordinanza prima di quella della Santelli, la n. 41 del 28 aprile 2020 dove venivano autorizzati la vendita solo di prodotti alimentari anche nei cosiddetti “mercati rionali”, quelli situati in luoghi aperti nelle piazze o vie di una città. Dopo l’avvento di quella regionale, vai con le polemiche del tipo, “Perché loro sì e noi no?”, quando poi occorre, nella convenienza di tutti e soprattutto della nostra salute, attendere e sondare come sarà la convivenza con il coronavirus.
Perché mettere a repentaglio la nostra salute solo per andare contro un governo nazionale? Partendo da questo presupposto molti esercenti, come a Taurianova, hanno detto di no, ed a questi va espressa la massima ammirazione, compresi i nostri concittadini titolari di bar, ristoranti, pizzerie e rosticcerie che hanno avuto un alto senso di responsabilità a tenere chiusi per aprire con le direttive governative in vigore dal 4 maggio. A questi va il plauso non solo per la loro fedeltà alle regole dello Stato, ma per l’alto senso di responsabilità avuta.