“Oliverio va sospeso dalla carica di presidente” Questo è quanto affermano i parlamentari calabresi del M5S Alessandro Melicchio, Bianca Laura Granato e Riccardo Tucci
CATANZARO – “Il Presidente di Regione Mario Oliverio va sospeso dalla sua carica in virtù delle Legge Severino”. Questo è quanto affermano i parlamentari calabresi del M5S Alessandro Melicchio, Bianca Laura Granato e Riccardo Tucci. “Abbiamo inviato un’istanza al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro per gli Affari Regionali, al Ministro dell’Interno e al Prefetto di Catanzaro per chiedere l’acquisizione dal Tribunale Penale di Catanzaro delle copie dei provvedimenti con i quali è stata irrogata a Mario Oliverio la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di San Giovanni in Fiore per poter valutare, alla luce della misura cautelare restrittiva inflitta al Governatore, se vi siano i presupposti per l’adozione del provvedimento di sospensione di Oliverio dalla carica di Presidente della Giunta Regionale della Calabria”. I parlamentari 5 stelle specificano poi il perché si dovrebbe intervenire a norma di legge. “Dal 17 dicembre Mario Oliverio è stato attinto, a seguito di richiesta di arresti domiciliari da parte della Procura di Catanzaro, dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora presso il Comune di San Giovanni in Fiore adottata dal GIP del Tribunale di Catanzaro. Successivamente il Tribunale del Riesame ha confermato questa misura cautelare, che è personale, coercitiva e obbligatoria. Ma la sede della Giunta Regionale della Calabria si trova a Catanzaro mentre il Consiglio Regionale, di cui Oliverio è membro, si trova a Reggio Calabria. Il GIP e il Tribunale del Riesame disponendo l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, di fatto hanno vietato a Mario Oliverio di fare ingresso nelle due città dove dovrebbe svolgere il mandato elettorale”. Tutto ciò, secondo i pentastellati, andrebbe inquadrato con riferimento all’articolo 8 della Legge Severino che prevede la sospensione dalla carica del Presidente della Giunta Regionale quando il divieto di dimora riguarda la sede dove si svolge il mandato elettorale. “Abbiamo chiesto di intervenire per far rispettare la legge – concludono Melicchio, Granato e Tucci – ma Oliverio avrebbe dovuto dimettersi immediatamente, se davvero avesse avuto a cuore la Calabria. Il governatore finge che la dimora obbligata a San Giovanni in Fiore non pesi affatto nella concreta gestione degli affari correnti, ma la sua vicenda giudiziaria non può compromettere il futuro della nostra regione. È giunta l’ora di far rispettare la legge e archiviare la sua fallimentare amministrazione, per il bene della Calabria”.