Obama in Arizona ricorda le vittime
redazione | Il 13, Gen 2011
La deputata “Gabby” ha aperto gli occhi
Obama in Arizona ricorda le vittime
La deputata “Gabby” ha aperto gli occhi
(ANSA) NEW YORK – Da Tucson, appello di Barack Obama agli americani: se l’America vuole davvero onorare le vittime di quella strage, allora che ritrovi se stessa. Lo deve a Gabrielle Giffords, ”che questa sera per la prima volta ha riaperto gli occhi”, e a Christina Green, la bimba di 9 anni uccisa sabato scorso e che ”merita un esempio degno dell’America che lei si era immaginata”. Sia capace l’America di fare altrettanto. Cosi’ il presidente degli Stati Uniti si e’ rivolto da Tucson a tutti gli americani. In un discorso di circa mezz’ora alla cerimonia di commemorazione delle vittime, piu’ volte interrotto dagli applausi, Obama ha evitato ogni riferimento politico, tranne uno: per quanto l’America sia divisa, non deve perdere questa occasione per ”tornare a se stessa” e alle ragioni che stanno al cuore della sua essenza. In nome di Christina Green, di Gabrielle Giffords, e di tutte le altre vittime della ”insensata” strage di Tucson. Obama ha parlato nel palazzetto dell’Universita’, davanti alla moglie Michelle, al marito della Giffords, Mark Kelly, ai segretari Eric Holder e Janet Napolitano, al senatore dell’Arizona John McCain, e ad altre 14 mila persone. Poco prima era stato in ospedale a visitare la deputata ferita. Si era fermato nella stanza nove minuti. Poi e’ stato informato che poco dopo la sua visita ”Gabrielle Giffords ha riaperto gli occhi per la prima volta”. Cosi’ e’ stato lui stesso a dare l’annuncio durante il suo discorso: ”Gabby ha riaperto gli occhi, ha riaperto gli occhi” ha ripetuto. Un episodio, ma che per la politica americana deve diventare come un simbolo. Perche’, con la strage di Tucson e’ come se tutta l’America avesse l’occasione di riaprire gli occhi. ”Quello che non possiamo permetterci di fare – ha detto Obama – e’ di tornare a rivoltarci l’uno contro l’altro tra reciproche accuse. E’ importante per tutti noi fare una pausa, accertarci che davvero ci stiamo parlando”. L’America, tutta l’America, lo deve a Gabrielle Giffords, e al giudice John Roll, e a tutte le altre vittime della strage. Ma lo deve soprattutto a Christina. ”Ricordiamoci tutti che in Christina noi vediamo tutti i nostri figli”. Era una bambina curiosa, fiduciosa, piena di energia, ”cosi’ meritevole di un buon esempio”. ”Se questa tragedia fara’ scaturire una riflessione, come e’ giusto che sia, assicuriamoci che sia degna di coloro che abbiamo perso. Facciamo in modo che l’America sia cosi’ buona come Christina se l’era immaginata”. ”Gabrielle Giffords – ha proseguito Obama – sa che siamo qui, e che la amiamo. Sa che qui metteremo le radici fino a che lei non sara’ fuori dal suo difficile viaggio”.
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