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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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No Triv, Oliverio blocchi lo “Sblocca Italia” L'amministrazione comunale di Rossano vuole difendere il patrimonio ambientale del territorio ionico

No Triv, Oliverio blocchi lo “Sblocca Italia” L'amministrazione comunale di Rossano vuole difendere il patrimonio ambientale del territorio ionico
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Difesa incondizionata del patrimonio ambientale e delle potenzialità di sviluppo sostenibile del territorio ionico. Il Consiglio comunale (riunitosi ieri, mercoledì 17 dicembre), all’unanimità, ha approvato due distinte delibere, una per confermare la contrarietà ad ogni ipotesi di colonizzazione del nostro mare e delle coste da parte, l’altra per impegnare il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, affinché avvii tutte le necessarie azioni per impugnare l’attuazione del decreto “Sblocca Italia”, varato dal Governo Renzi, che da il via libera alle concessioni per le trivellazioni dei fondali marini nel Golfo di Taranto per la ricerca di idrocarburi. Questo è l’ennesimo atto istituzionale che vede impegnato l’Esecutivo Antoniotti contro questo sciagurato progetto industriale. Ora, però, serve la reazione di tutti i cittadini per far sentire forte il grido di rabbia contro l’ennesima azione di sottomissione che lo Stato vorrebbe perpetrare ai danni della Sibaritide e della Calabria ionica. Le comunità lucane e pugliesi, egualmente interessate al problema, sono scese in piazza determinate e numerose. Noi non possiamo essere da meno.

Partendo da queste premesse l’Amministrazione comunale invita tutti i cittadini, le istituzioni, le scuole e le associazioni del territorio a partecipare alla pubblica manifestazione che si terrà il prossimo Sabato 20 Dicembre 2014. Il corteo, promosso dall’Officina Jonio Italia con il patrocinio del Comune di Rossano, avrà inizio con il raduno alle Ore 9.00 presso il piazzale antistante lo stadio “Stefano Rizzo” per poi proseguire verso Corigliano, lungo la Statale 106.

Contro le trivellazioni nel Golfo di Taranto, non esprimiamo un no pregiudiziale bensì di sostanza, supportato da un’anamnesi storica che ci restituisce un quadro potenzialmente catastrofico per il prossimo futuro, sia sul piano economico che ambientale. L’attuazione di quello che è un vero e proprio piano coloniale a solo discapito del Meridione e al quale il Governo Renzi, attraverso il decreto “Sblocca Italia”, ha dato il suo pieno sostegno, distruggerebbe letteralmente il nostro territorio. Ecco perché, considerata anche l’esiguità dei tempi di intervento (entro il 10 gennaio si darà via libera alle concessioni), bisogna agire subito e collettivamente. Le diverse azioni istituzionali e amministrative, intraprese nel corso degli ultimi mesi dall’Amministrazione Antoniotti insieme agli altri comuni del territorio, finora hanno sortito ben pochi risultati contro un Governo centrale sordo e insensibile ad ogni sollecitazione e preoccupazione di questo comprensorio. Serve protestare. Sabato lo faremo tutti insieme scendendo per le strade ed esprimendo totale dissenso. Per i prossimi giorni, invece, stiamo vagliando la possibilità di attuare, coinvolgendo tutti i sindaci e le istituzioni calabresi, una contestazione istituzionale nelle sedi romane del Ministero dello Sviluppo economico.

Intanto, nel corso della seduta straordinaria di Consiglio comunale di ieri (17 dicembre) all’unanimità sono state approvate due delibere di opposizione alle trivellazioni nello Jonio. Una per invitare il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, ad adoperarsi al fine di sollevare questioni di legittimità costituzionale del Dl.n.133 del 12 Settembre 2014 e della conseguente legge di conversione, n. 164 dell’11 novembre 2014, attraverso una ferma azione d’impugnativa da espletarsi davanti alla Corte Costituzionale nei termini di legge, confidando in una seria e responsabile presa di posizione della Regione Calabria a tutela del potere amministrativo e decisionale delle autonomie locali; l’altra, destinata al Governo e al Ministero dello Sviluppo economico, in cui si esprime il parere contrario dell’Assise civica alle istanze delle società petrolifere.