Nicolò: “Legittima la vertenza promossa dai sindacati alle Omeca”
redazione | Il 28, Lug 2014
“Necessario rilanciare una discussione complessiva con Finmeccanica e Ansaldo Breda, per comprendere quali siano le strategie del gruppo, dentro cui le Omeca sono e dovranno continuare ad essere un ‘polo’ di eccellenza nel segmento del materiale rotabile ferroviario”
Nicolò: “Legittima la vertenza promossa dai sindacati alle Omeca”
“Necessario rilanciare una discussione complessiva con Finmeccanica e Ansaldo Breda, per comprendere quali siano le strategie del gruppo, dentro cui le Omeca sono e dovranno continuare ad essere un ‘polo’ di eccellenza nel segmento del materiale rotabile ferroviario”
“La qualità della produzione industriale delle Omeca è il risultato indiscutibile del lavoro e della preparazione delle sue maestranze”.
Lo afferma in una nota il Vicepresidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò.
“La vertenza promossa dai sindacati alle Omeca per la mancata corresponsione del premio di risultato è legittima e da sostenere tenuto conto che nello stabilimento di Reggio Calabria è stato realizzato un prodotto di assoluta qualità che servirà alla mobilità sotterranea nell’area milanese e rafforzerà l’offerta di servizi in occasione dell’Expo 2015. La questione che pongono però impiegati ed operai delle Omeca – prosegue Alessandro Nicolò – va ben oltre la contrattazione aziendale, e tocca essenzialmente il futuro della struttura industriale di Torre Lupo, che, finora, solo grazie ai dipendenti ha saputo garantirsi spazi di mercato, e non solo in Italia, in un settore, come l’elettromeccanico dove i grandi player internazionali si chiamano Hitachi, Bombardier, Alstom, solo per ricordarne qualcuno. Da qui, è necessario rilanciare una discussione complessiva con Finmeccanica e Ansaldo Breda, per comprendere quali siano le strategie del gruppo, dentro cui le Omeca sono e dovranno continuare ad essere un ‘polo’ di eccellenza nel segmento del materiale rotabile ferroviario. Non è una partita semplice – evidenzia Alessandro Nicolò – ed è ben nota la sofferenza finanziaria della galassia Finmeccanica, ma questo, da solo, non può preconizzare indirizzi e tagli che escludano le Omeca dal novero degli stabilimenti produttivi su cui puntare per il rilancio industriale del Paese. Tutto ciò, però – conclude Alessandro Nicolò – abbisogna di una forte coesione politico-istituzionale, una strutturata azione sinergica e unitaria della politica che abbia la forza giusta e la dignità necessaria per ribadire al Governo ed al management di Finmeccanica che qui, alle Omeca, non si difendono pezzi di archeologia industriale ma un efficiente polmone produttivo in grado di giocare alla pari con le più agguerrite multinazionali del settore”.