Natale in casa Cupiello A Cosenza va in scena un classico del teatro di Eduardo de Filippo
Venerdi 6 febbraio e sabato 7 alle ore 20 e 30 ( con un matineè dedicato alle scuole che avrà come ospite la Scuola media N.Misasi di Cosenza) debutterà al Cinema Teatro Italia A.Tieri un classico del teatro di Eduardo de Filippo, un omaggio al grande drammaturgo napoletano a 30 anni dalla scomparsa. Per ricordare la sua opera è l’ ‘importanza del suo teatro,abbiamo creduto neccessario e fondamentale riunire attori e registi intorno a una delle Piece italiane” napoletane “ più conosciute e apprezzate dal pubblico e dalla critica mondiale” Natale in casa Cupiello”. La produzione è affidata alle SeiSorelle ,la regia a Marco Silani con uno straordinario cast di attori calabresi e di giovani allievi . A sostenere questo progetto la sensibilità e l’impegno del consigliere della città Roberto Bartolomeo che si è molto prodigato,ed è stato prezioso sostenendo fortemente questo evento ,un grazie di cuore a lui ed alla Amministrazione comunale tutta.Questo progetto vedrà coinvolti anche gli alunni della Scuola media N.Misasi che avranno l’occasione di vedere e partecipare lo spettacolo dopo averlo conosciuto in classe con letture guidate , grazie alla dirigente Marina del Sordo che sostiene l’importanza del teatro come metodo pedagogico.
Anche se ormai sono trascorsi 84 anni dalla stesura del testo, alla prima messa in scena del classico la piecèe è ancora attualissima : dramma e commedia si fondono per raccontare l’ animo umano partendo dalle vicessitudini ,di una famiglia semplice attorno alla vicenda del tardimento della figlia nei confronti del marito. La storia si sviluppa nelle giornate che precedono il Natale: la casa,i vicini,la passione per il presepe (,caratteristica partenopea votiva nei confronti della notte santa).
Intorno alla costruzione della sacra rappresentazione ,il maestro ci racconta: la “piccola famiglia”che consuma segreti e misfatti sotto l’ala protettiva della figura chiave che non è Lucariello (protagonista maschile)bensì Concetta che gestisce come il miglior puparo le fila della famiglia utilizzando la parola chiave” niente,”che corrisponde al silenzio al nascosto. ..Lo spettacolo corale si concentra sulle figure femminile ; Concetta ,Ninuccia la figlia e le signore del quartiere le “casigliane”che diventano la sintesi di un certo matriarcato, molto presente nelle famiglie del sud e non solo e che ancora adesso, ben descrive un certo tipo di rapporto tipico delle mamme italiane con la famiglia, ma soprattutto con i figli,quello di gestire e manipolare spesso in maniera subdola la vita degli i stessi , convinti di fare “il loro bene” così come ripropone Concetta con i figli” prendendosi la loro vita e involontariamente non curandosi della loro personale idea di felicità, e sulle note di “Tu scendi dalle stelle” tutti interpretano il loro ruolo mentre il Natale, come ogni anno tra odore di muschi ,pastorelli e luci ..chiuderà ancora una volta la sua storia lasciandoci dubbi e incertezze su questa famiglia , ma con la consapevolezza che comunque sia essa è sempre il luogo dove ritornare ,è sempre il luogo dove c’è l’amore, proprio come è l abbraccio del pubblico per i suoi attori .