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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Nascono le case della salute: 8 strutture in Calabria per i casi da “codice bianco” e le malattie croniche

Nascono le case della salute: 8 strutture in Calabria per i casi da “codice bianco” e le malattie croniche

| Il 24, Ott 2013

Presentati il progetto e l’impegno finanziario. Si tratta di ospedali che verranno convertiti per assistenza sanitaria a pazienti meno gravi e lungodegenza: i costi saranno dieci volte inferiori. La prima aprirà a Chiaravalle. Previsti investimenti sulle tecnologie

Nascono le case della salute: 8 strutture in Calabria per i casi da “codice bianco” e le malattie croniche

Presentati il progetto e l’impegno finanziario. Si tratta di ospedali che verranno convertiti per assistenza sanitaria a pazienti meno gravi e lungodegenza: i costi saranno dieci volte inferiori. La prima aprirà a Chiaravalle. Previsti investimenti sulle tecnologie

 

CATANZARO – Strutture polivalenti in grado di erogare cure primarie, garantire continuità asssistenziale e di prevenzione, inserendo in un’unica sede prestazioni sanitarie e sociali. Sono queste le case della salute, presentate oggi dal presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Catanzaro, alla presenza del consigliere regionale Mario Magno, delegato a seguire l’iter burocratico, e del responsabile dell’unità di progetto, Salvatore Lo Presti.

A COSA SERVONO – La Regione ha coinvolto le Aziende sanitarie provinciali nella formulazione dei progetti per la realizzazione delle strutture ricadenti nei distretti territoriali di propria competenza. Si tratta di presidi tecnologici con costi anche di dieci volte inferiori ad analoghi modelli di cura ospedalieri. E alla gente assicureranno interventi per i cosiddetti “codici bianchi” – cioè l’assistenza per traumi e malattie minori – il ricovero e la lungodegenza di pazienti con patologie croniche.

LE 8 STRUTTURE INDIVIDUATE – Le Case della Salute saranno localizzate in strutture ospedaliere e territoriali già esistenti attraverso il recupero e la riqualificazione. Con un investimento più complessivo di 67.4 milioni di euro, a valere sul Programma Ordinario Convergenza, saranno convertite su tutto il territorio calabrese 8 strutture in totale. Oltre ai 3 modelli sperimentali (Chiaravalle Centrale, Siderno e San Marco Argentano), infatti, è prevista la realizzazione delle Case della Salute a Scilla, Mesoraca, Cariati, Praia a Mare e Trebisacce.

SI PARTE DA CHIARAVALLE – La prima convenzione sarà sottoscritta con l’Asp di Catanzaro per Chiaravalle, a seguire l’accordo con l’Asp di Reggio Calabria per Siderno, la prossima settimana sarà la volta del protocollo con l’Asp di Cosenza per San Marco Argentano. I fondi stanziati per i primi tre modelli di Case della Salute corrispondono a circa 8,1 milioni di euro per Chiaravalle, 9.7 milioni di euro per Siderno e 8,1 milioni di euro per San Marco Argentano.

INVESTIMENTI IN TECNOLOGIE – Le Case della Salute saranno strutture all’avanguardia rispetto anche all’innovazione tecnologica, con servizi avanzati di telemedicina, tra cui teleradiologia e teleconsulto, e di controllo a distanza delle attività di assistenza domiciliare integrata. Gli investimenti in tecnologia previsti corrispondono a 1,5 mln di euro circa per Chiaravalle, 1,3 mln per Siderno e 1,2 mln di euro per San Marco Argentano. «Utilizzeremo le strutture ospedaliere che sono state riconvertite – afferma Scopelliti – in grado di dare risposte immediate ai pazienti sul territorio di riferimento con posti letto per lungodegenze e residenzialità. Si tratta di un servizio che avrà un costo molto più contenuto rispetto ai posti letto ospedalieri».

«Le Case della Salute – ha affermato il consigliere Magno – saranno un filtro tra territorio ed ospedali hub e spoke e sono funzionali per primi interventi e diagnosi. Potranno, inoltre, avvantaggiarsi della collaborazione tra strutture e professionisti, nonchè del contributo dei medici di base che vogliono associarsi. Si tratta di una rivoluzione culturale, sulla scorta di quanto già fatto in Toscana Lombardia e Piemonte, che scongiurerà l’intasamento degli ospedali, con un sempre minore ricorso per gli acuti, e consentirà un’azione più incisiva e risposte più concrete ai cittadini».