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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Minacce ad ex moglie e figlia, trentenne torna in libertà Il Tribunale ha accolto la richiesta del legale del giovane

Minacce ad ex moglie e figlia, trentenne torna in libertà Il Tribunale ha accolto la richiesta del legale del giovane
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Il Tribunale di Castrovillari, in accoglimento delle richieste avanzate dall’avvocato Francesco Nicoletti, ha rimesso in libertà D.S.G., giovane 30enne rossanese, accusato di stalking nei confronti dell’ex moglie per comportamenti persecutori e vessatori reiterati, tali da ingenerare nella vittima un costante stato di paura per la propria incolumità, costringendola a modificare le proprie abitudini di vita.

La vicenda nasce dalla denuncia sporta dalla donna che, esasperata, aveva segnalato i comportamenti dell’ex marito consistenti in aggressioni, ingiurie, minacce, danneggiamenti. L’uomo era stato quindi convocato negli Uffici del Commissariato di Polizia di Corigliano Rossano dove, anche alla presenza di un Ufficiale di Polizia Giudiziaria, avrebbe minacciato più volte di morte la donna per come poi riportato nell’apposita annotazione di servizio. Nonostante l’invito a tenere un comportamento corretto e nonostante la consapevolezza delle conseguenze penali a cui sarebbe andato incontro, l’uomo avrebbe continuato con le minacce.

La donna, ha anche consegnato al personale del Commissariato un file audio contenente una registrazione delle minacce subite, estese anche alla figlia minore ed esternate all’interno di un salone di parrucchiere alla presenza di soggetti estranei alla vicenda. In quella occasione, il titolare dell’attività commerciale aveva invitato il trentenne ad uscire dal negozio. In altri episodi contestati, le minacce di morte avrebbero avuto come oggetto non solo la donna ma anche altri membri della sua famiglia.

La vittima, pertanto, ha riferito di aver cercato in tutti i modi di far ragionare il proprio ex marito, anche tramite l’intermediazione di parenti ma ogni tentativo si era rivelato vano. E così si è recata a denunciarlo perché provata da una costante sensazione di paura e di ansia che non le lasciava libertà di muoversi, di vivere in un clima di terrore, per la paura delle azioni che l’ex marito avrebbe potuto commettere contro di lei, la figlia minore e i suoi familiari.