Massoneria: mostrato a Cosenza il decreto di elevazione al grado di maestro di una donna
redazione | Il 27, Ott 2012
Il documento, firmato da Giuseppe Garibaldi, è stato acquisito di recente dalla Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori e sarà custodito nel Museo nazionale dell’Obbedienza
Massoneria: mostrato a Cosenza il decreto di elevazione al grado di maestro di una donna
Il documento, firmato da Giuseppe Garibaldi, è stato acquisito di recente dalla Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori e sarà custodito nel Museo nazionale dell’Obbedienza
COSENZA – E’ stato mostrato questa mattina a Cosenza, in anteprima assoluta, il decreto di elevazione al grado di maestro di una donna, a firma di Giuseppe Garibaldi. Il documento, acquisito di recente dalla Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori e che sarà custodito nel Museo nazionale dell’Obbedienza, riporta la vicenda di Luigia Candia, moglie di un libero muratore del 33mo grado, che ha raggiunto il terzo grado iniziatico nel 1867 all’età di 27 anni. “Di massoneria e donne – ha commentato Luigi Pruneti, Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia – si parla da sempre. Quando la massoneria sorse, la donna non era considerata una persona libera, ma dipendente, tutelata sempre da un uomo che fosse il padre o il fratello o il marito e dunque non essendo libera non poteva entrare in massoneria. Oggi non è più così. Escludere le donne dalla massoneria è un vero e proprio affronto alla donna stessa. La massoneria ha bisogno delle donne, la nostra comunione si è aperta dalle donne sin dal 1956 ma i primi documenti che testimoniano l’entrata di alcune donne isolatamente nella nostra comunione risalgono agli anni ’40”. Parlando di massoneria e pregiudizio, il Gran Maestro Pruneti – a Cosenza per un convegno sulla storia secolare dell’ Istituzione massonica – ha affermato: “Il nostro mondo e la società hanno bisogno di trasparenza. Non si può rimanere chiusi altrimenti si generano miti negativi. La massoneria del Terzo millennio deve essere aperta, chiara in quello che fa, in quello che opera, in quello che sono i suoi valori”.