Il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori, dopo l’esibizione del cantante a Sanremo, si chiede “dove siano e cosa facciano le giovani generazioni per imprimere una svolta al Paese”

Marziale: “Celentano meritevole di cattedra universitaria”

Il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori, dopo l’esibizione del cantante a Sanremo, si chiede “dove siano e cosa facciano le giovani generazioni per imprimere una svolta al Paese”

“Dopo l’esibizione di Celentano a Sanremo c’è da chiedersi dove siano e cosa facciano le giovani generazioni per imprimere una svolta al Paese”: è quanto sostiene il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, a parere del quale: “La performance di Celentano non è stata certo ortodossa e non ha tenuto conto delle migliaia di missionari che, in nome della chiesa cattolica, solcano il mondo in soccorso di chi ha bisogno, come se si trattasse di un’organizzazione tutta pulpito e nulla più. Ma – chiosa il sociologo – in termini di innovazione l’artista si è rivelato più efficace dei sopiti giovani, ai quali spetterebbe il dovere di ribellarsi allo stato di cose che pervade la contemporaneità”.

“Certo – incalza il presidente dell’Osservatorio – se il modo per dimostrare di esistere dei giovani si identificasse con il duo Luca e Paolo, allora tanto meglio Celentano, al quale se io fossi rettore di un ateneo non esiterei ad offrire una cattedra”.

Per Marziale, infine: “Non credo che quella di Celentano sia stata la più brutta pagina televisiva degli ultimi tempi e a conforto della mia tesi invito chiunque a monitorare quotidianamente la cosiddetta fascia protetta televisiva, quella che in teoria, per deontologia e per legge, dovrebbe essere rispettosa dei bambini”.

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