Marcianò nella segreteria nazionale del Pd senza esserne iscritta La dura nota di biasimo della Federazione reggina del PCI
La nomina dell’assessore comunale reggino Angela Marcianò, addirittura non iscritta al PD, nella Segreteria nazionale del PD rappresenta la definitiva certificazione del tracollo politico del sindaco Falcomatà, al quale, evidentemente, la sua attività amministrativa basata unicamente sui selfie e sul nulla ha logicamente prodotto una sola conseguenza: il totale fallimento e il definitivo tramonto politico.
Non ci è mai interessato mettere il naso nelle dinamiche interne degli altri partiti, ma questa vicenda merita decisamente una dovuta ed inevitabile eccezione.
Nelle scorse settimane, – con la solita e notoria arroganza che, sin dall’insediamento, ha contraddistinto Falcomatà e la sua ristretta cerchia di amici personali assorti, incredibilmente, al ruolo di amministratori cittadini e metropolitani (fra l’altro palesemente inadeguati), – non si faceva alcun mistero riguardo l’imminente nomina del sindaco, per espresso volere di Renzi, nella ristretta Segreteria nazionale del PD.
Un battage asfissiante e quotidiano che puntava a magnificare, in una sorta di moderno culto della personalità 2.0, le gesta del sindaco Falcomatà che, fino a ieri, sembrava ormai proiettato ai vertici del PD e un domani chissà dove.
Pertanto, avere appreso che il PD ha nominato nella Segreteria nazionale l’assessore Marcianò, ricordiamo non iscritta al PD, evidenzia la chiara bocciatura di Falcomatà e, contestualmente, la totale confusione e delegittimazione che avvolge pesantemente tutto il PD calabrese da parte dei suoi vertici nazionali.
Infatti, pur di riempire una casella, i capi nazionali del PD sono stati costretti a convincere una persona neanche iscritta a quel partito per tentare di effettuare un’inutile opera di maquillage.
Appare, quindi, del tutto evidente che il PD ha preso le distanze dal fallimento rappresentato dalla giunta Falcomatà.
In questo quadro, a certificare la nostra analisi, vi è il grave clima funereo che, dalle parti di tutto il PD reggino e calabrese, ha accompagnato la nomina dell’assessore Marcianò: tutti silenti, tutti arrabbiati e tutti affranti in una sorta di elaborazione di un lutto rappresentato dalla sonora bocciatura, operata da Renzi, nei confronti dell’inadeguato sindaco Falcomatà e di tutto il partito calabrese.
Una bocciatura che, come noto, la città di Reggio, a causa della totale incapacità amministrativa evidenziata dalla giunta Falcomatà, ha ampiamente sancito e già abbondantemente metabolizzato.La Federazione reggina del PCI