Mancato pagamento fatture, l’urlo di rabbia di Rocco Raso L'imprenditore della "Edilferr" di Cittanova si scaglia contro la Prefettura di Reggio Calabria. Lunedì manifestazione con tutti i dipendenti dell'azienda
Rocco Raso, titolare della “Edilferr” di Cittanova, azienda storica che nasce nel 1981, proprietario di un magazzino di materiali per l’edilizia e una grossa custodia giudiziaria, presidente, inoltre, dell’ S.O.S. Impresa, associazione antiracket a carattere regionale, nonché cofondatore e primo presidente dell’ A.c.i.p.a.c. di Cittanova, prima associazione antiracket d’Italia, denuncia il mancato pagamento delle fatture che devono essere saldate dalla Prefettura di Reggio Calabria per oneri di custodia, fatture oramai datate dal 2010 ad oggi, pari ad un ammontare di 800mila euro, inserite in un decreto ingiuntivo promosso dall’azienda nel 2015 cui è stata fatta opposizione ed il Tribunale sta rimandando la liquidazione di anno in anno.
I mancati pagamenti, che stanno contribuendo alle difficoltà aziendali, nonostante la promessa di acconti per circa 160mila euro, per cui è stata fatta richiesta fondi al Ministero senza però che la cifra venisse destinata alla “Edilferr”, hanno catapultato l’azienda, così come tante altre del settore, in una grave crisi che sta investendo il mercato edile. “I soldi – come dichiara l’imprenditore Rocco Raso – avrebbero potuto risollevare le nostre sorti e lo abbiamo più volte sollecitato senza avere riscontri concreti. Anzi si sta facendo ostruzionismo per coprire colleghi di ufficio che hanno smarrito le nostre pratiche e ci hanno messo ad oggi in una situazione di insolvenza. Lunedì saremo davanti agli uffici della Prefettura di Reggio Calabria con tutti i nostri dipendenti per manifestare. Abbiamo invitato anche dei politici, che da tempo hanno seguito il nostro caso, ed il sindaco del nostro paese che vedrà nella settimana prossima, dei suoi cittadini senza più un lavoro, mettendo in difficoltà tante famiglie. Per onorare lo Stato ho vissuto per quasi cinque anni sotto scorta ed ora lo Stato mi farà vivere il resto della mia vita senza pane e dignità”.