Magarò, nei contratti d’appalto pubblici obbligatorio il ‘Patto d’integrità’
redazione | Il 02, Ago 2011
In merito all’approvazione da parte dell’Aula delle due mozioni presentate dalla Commissione contro la ‘ndrangheta, il presidente della stessa sottolinea come “le proposte scaturite dal lavoro dell’organismo consiliare, a seguito dell’audizione di un rappresentante di Legautonomie, impegnino Consiglio e Giunta a definire i criteri per l’attribuzione di incarichi, a qualsiasi titolo, nella Regione Calabria e negli enti sub regionali, obbligando l’organo esecutivo regionale ad inserire nei contratti d’appalto pubblici il cosiddetto ‘Patto d’integrità’
Magarò, nei contratti d’appalto pubblici obbligatorio il ‘Patto d’integrità’
In merito all’approvazione da parte dell’Aula delle due mozioni presentate dalla Commissione contro la ‘ndrangheta, il presidente della stessa sottolinea come “le proposte scaturite dal lavoro dell’organismo consiliare, a seguito dell’audizione di un rappresentante di Legautonomie, impegnino Consiglio e Giunta a definire i criteri per l’attribuzione di incarichi, a qualsiasi titolo, nella Regione Calabria e negli enti sub regionali, obbligando l’organo esecutivo regionale ad inserire nei contratti d’appalto pubblici il cosiddetto ‘Patto d’integrità’
REGGIO CALABRIA – In merito all’approvazione da parte dell’Aula delle due mozioni presentate dalla Commissione contro la ‘ndrangheta, il presidente della stessa Salvatore Magarò sottolinea come “le proposte scaturite dal lavoro dell’organismo consiliare, a seguito dell’audizione di un rappresentante di Legautonomie, impegnino Consiglio e Giunta a definire i criteri per l’attribuzione di incarichi, a qualsiasi titolo, nella Regione Calabria e negli enti sub regionali, obbligando l’organo esecutivo regionale ad inserire nei contratti d’appalto pubblici il cosiddetto ‘Patto d’integrità’”.
“Obiettivo dichiarato della prima mozione – prosegue Magarò- è quello di scongiurare il pericolo che possano essere incaricati, a qualsiasi titolo, presso la regione Calabria o negli enti, aziende, società, agenzie, istituzioni, consorzi e organismi controllati, vigilati e partecipati dalla Regione Calabria, amministratori locali, dipendenti degli enti locali, dirigenti anche esterni, ovvero i dirigenti delle ASP responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento per infiltrazioni mafiose di un ente locale ovvero di una ASP. Gli stessi cessano dalle eventuali cariche e non possono assumere nuovi incarichi per almeno un biennio”.
Sul patto di integrità relativo agli appalti pubblici, il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta afferma che “si tratta di un complesso di regole comportamentali dirette a garantire il corretto svolgimento delle gare e inibire le infiltrazioni criminose nel settore degli appalti pubblici. Questo strumento, al contrario dei protocolli di legalità, comporta responsabilità di ordine patrimoniale e giuridico per coloro che non rispettano le previsioni sottoscritte”.
“Mi ritengo, dunque, soddisfatto per l’approvazione del Consiglio alle iniziative proposte dalla Commissione, rappresentando l’assunzione di responsabilità piena da parte del Consiglio e della Giunta quale punto fermo nel contrasto al fenomeno delle infiltrazioni mafiose negli enti locali. Ad esse occorre dare ora continuità operativa facendo diventare i contenuti delle mozioni strumenti amministrativi regionali”.
“Occorre avere consapevolezza – rilancia il presidente della Commissione – che lo scioglimento per infiltrazioni mafiose di un ente locale rappresenta la più profonda e seria degenerazione ai principi di democrazia e rappresentanza politica, inquinando la fiducia fra i cittadini e le istituzioni, ostacolando il funzionamento del libero mercato e accrescendo i costi economici di una comunità con un impatto negativo anche sullo sviluppo socioculturale e minando alla base il principio di legalità”.
“Proseguiremo – conclude Magarò – il lavoro intrapreso, verificando concretamente la congruità della normativa vigente al perseguimento dell’obiettivo di contrasto alla ‘ndrangheta e formulando proposte di carattere legislativo, amministrativo ed organizzativo al fine di rendere più coordinata ed incisiva l’iniziativa regionale. L’obiettivo è di intaccare quella zona grigia formata da ‘uomini cerniera’, colletti bianchi che siedono nelle zone deviate delle Istituzioni e favoriscono l’infiltrazione criminale. Non dobbiamo dimenticare che la forza delle mafie sta fuori dalla mafie, nei vuoti etici e sociali, nell’omertà, nella complicità”.
cc L’Ufficio Stampa