L’uso regolare dei sonniferi aumenta il rischio di cancro Uno studio inglese lancia l'allarme
Uno studio allarmante dimostra che i sonniferi in pillole di cui fanno uso milioni
di persone potrebbero triplicare il rischio di sviluppare il cancro ai polmoni e
aumentare le probabilita’ di ammalarsi di altri tipi di tumore mortali della bocca,
naso e trachea. La ricerca che e’ durata 20 anni e ha coinvolto un totale di quasi
30mila persone e’ stata condotta da un gruppo di ricercatori internazionali, guidati
dall’Institute of Public Health norvegese, coinvolgendo scienziati provenienti da
Norvegia, Finlandia e Regno Unito. Dai risultati e’ emerso che piu’ farmaci per il
sonno si assumono e piu’ aumentano i rischi. Le persone che assumo regolarmente sonniferi,
almeno due a volte a settimana, hanno avuto piu’ probabilita’ di sviluppare il cancro
delle vie respiratorie nell’arco di due anni e mezzo. E coloro che usano questi farmaci
regolarmente per tre anni rischiano di aumentarne addirittura le probabilità di
ammalarsi di cancro. Gia’ studi precedenti avevano messo in luce questo pericoloso
legame, ma questo e’ il primo studio ampio sull’argomento. La ricerca, è stata pubblicata
nel Journal of Public Health, non prova che le pillole di uso comune sono cancerogene.
Ma i ricercatori hanno avvertito; “sono necessarie ulteriori ricerche urgenti per
determinare se i farmaci per il sonno aumentano il rischio cancro”. In Italia, secondo
i dati Ipsad (Italian Population Survey on Alcohol and other Drugs) sono 11milioni
di persone che assumono ansiolitici, antidepressivi e tranquillanti utilizzati che,
stressati e depressi, ricorrono agli psicofarmaci. In particolare, circa 5 milioni
sono ricorse a tranquillanti e ansiolitici, ovvero il 12,8% della popolazione, e
di questi più di 3 milioni sono donne. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti [1]”, si tratta di un ulteriore dato che conferma le incertezze circa
i possibili rischi connessi all’utilizzo di questi farmaci. Pertanto sarebbe auspicabile
che le autorità sanitarie europee e nazionali procedano con verifiche celeri
circa l’insussistenza di pericoli per la salute dei consumatori.