Luigi Longo e il primario Amodeo a processo per aver difeso la cardiologia e l’ospedale di Polistena. Difendere la sanità pubblica ed i più deboli a qualcuno non va giù. Scaffidi chiede da 50 a 250 mila euro per aver osato raccontare la verità Il direttore di Approdo: “Orgoglioso di finire davanti ai giudici per essere giudicato nel aver difeso la buona sanità ed i tantissimi ammalati che ogni giorno si recano in ospedale per essere curati”
Prende corpo la difesa del nostro direttore, difeso dallo studio legale, dell’Avv. Antonino Napoli, storico difensore di Luigi Longo. La difesa del penalista si poggia sulla grave situazione in cui si trova l’ospedale di Polistena. Grazie all’azione giornalistica di Approdo, nella difesa del dott. Amodeo e della cardiologia si sono smosse le coscienze con azioni di sindaci e sindacati e cittadini comuni e religiosi. Eclatante la nascita del comitato per la tutela della salute, nato dopo la morte del povero 21enne, Gervasio. Rimane nella memoria di tutti la grande manifestazione all’ingresso dello ospedale cittadino con oltre mille persone ad ascoltare i rappresentanti del movimento, medici, sindacalisti, giornalisti e cittadini comuni. Una vera rivoluzione che ha smosso le coscienze dei vertici della azienda sanitaria reggina. La stessa sostituzione dall’Asp di Scaffidi con l’avvento di Lucia Di Furia ha profondamente cambiato l’organizzazione della azienda sanitaria reggina. Infatti il primo atto della nuova commissaria dell’Asp è stato quello di revocare ed annullare la delibera contro il primario della cardiologia dott. Vincenzo Amodeo. Un cambio di rotta che ha salvato l’ospedale di Polistena, iniziando a sistemare i vari reparti.
Longo va a processo per aver difeso la salute dei cittadini, di chiedere ad alta voce con i suoi articoli di non proteggere i fannulloni oppure far vincere concorsi a chi non ha nessuna competenza operativa nel salvare vite umane. Primari, sostenuti per diventare galoppini elettorali?. Di questa sanità non abbiamo bisogno. Niente imboscati. Ci sono reparti che sulla carta devono avere 16 medici …ma nei fatti sono solo in 5 !. Basta con chi utilizza la sanità pubblica come un bancomat . Il direttore Longo , sapeva molto bene, che far aprire l’emodinamica e rafforzare il servizio della cardiostimolazione, significava il decollo in grande stile dell’ospedale di Polistena. Per tutta risposta, Scaffidi, chiede attraverso i suoi legali danni da 50 mila a 250 mila euro al direttore di Approdo e al primario Amodeo. Assurdo, anzi vergognoso! Anziché Scaffidi cavalcare il rafforzamento dell’ospedale si mette di traverso portando a processo Luigi Longo e il dott. Amodeo, perché ? Qual è la logica?
Lo stesso invito rivolto agli inquirenti di indagare sulla sanità Calabrese che certamente, come tutti sanno, non gode di ottima salute.
E’ persino inutile affrontare l’argomento, che costituisce una massima di esperienza, della veridicità dell’assunto che l’ospedale di Polistena è depotenziato poiché la crisi del sistema sanitario calabrese non solo è noto a tutti ma è altresì noto che tutti i tentativi posti in essere, anche da medici volenterosi e capaci, sono miseramente naufragati.
L’articolo, anzi gli articoli pubblicati, erano finalizzati a tutelare l’ospedale di Polistena a creare una coscienza collettiva, per stimolare i vertici sanitari e quelli politici a potenziare il nosocomio il cui attuale stato lede la dignità ed i diritti del paziente.