Lavoro, il giorno del “giudizio”
redazione | Il 23, Mar 2012
Bersani: “Si cambi o il Parlamento chiuda”
Lavoro, il giorno del “giudizio”
Bersani: “Si cambi o il Parlamento chiuda”
La riunione del Consiglio dei Ministri è iniziata alle 11.35. All’ordine del giorno figurano, tra l’altro, la riforma del mercato del lavoro e il ddl di delega fiscale.
SCHIFANI A PARTITI, RIFORMA ENTRO ESTATE – “Faccio appello ai segretari dei partiti che sostengono il governo per impegnarsi affinché il Parlamento sia messo in condizione di arrivare a un esito definitivo prima dell’estate”: è quanto ha detto il presidente del Senato Renato Schifani interpellato sulla riforma del lavoro a Milano.
BERSANI, SI CAMBI O PARLAMENTO PUO’ CHIUDERE – “Sono sereno che sull’art.18 si vorrà ragionare altrimenti chiudiamo il Parlamento e così i mercati si rassicurano”: Pier Luigi Bersani, incontrando i lavoratori di Fincantieri a margine dell’assemblea degli amministratori del Pd, torna a chiedere modifiche in Parlamento sui licenziamenti per motivi economici.
“Molte cose di questa riforma del lavoro le appoggiamo, altre no. Ma sia chiaro che quando si arriverà al dunque il Partito Democratico starà dalla parte dei lavoratori”, ha aggiunto Bersani.
“Noi non vogliamo vincere sul disastro economico del Paese quindi abbiamo fatto un gesto di generosità favorendo l’arrivo di Monti, un gesto che confermiamo”, ha sottolineato Bersani parlando della gravità degli effetti della crisi economica.
NAPOLITANO: ‘NON CI SARA’ VALANGA DI LICENZIAMENTI’ – “Il problema più drammatico è quello delle aziende che chiudono e dei lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro, non per l’articolo 18 ma per il crollo delle attività produttive”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al termine di una cerimonia alle Fosse Ardeatine.
“Non credo che noi stiamo per aprire le porte ad una valanga di licenziamenti facili sulla base dell’articolo 18”, ha risposto Napolitano ai giornalisti che gli facevano notare come ci fosse preoccupazione nel Paese su questo tema. “Anche perché – ha aggiunto – bisogna sapere a cosa si riferisce l’articolo 18”.
“Noi andremo ad una discussione in Parlamento dove – ha spiegato Napolitano ai giornalisti che gli chiedevano se il dibattito parlamentare potesse far rientrare la Cgil nell’intesa – si confronteranno preoccupazioni e proposte. Ma io sono convinto che si arriverà ad un risultato del quale si potranno riconoscere i meriti e la validità perché – ha sottolineato – era una riforma da fare”.
Il presidente della Repubblica ha insistito molto sulla crisi economica ancora in atto e sul fatto che questa colpisce le aziende e taglia posti di lavoro: “quello delle crisi aziendali è il problema più drammatico, le aziende chiudono e i lavoratori rischiano di perdere il posto”, ha spiegato. E tutto ciò succede non a causa “dell’articolo 18 ma attraverso il crollo delle attività produttive”. Ecco perché, secondo Giorgio Napolitano, “bisogna puntare soprattutto a nuovi investimenti, sviluppi e nuove iniziative in cui possano trovare sbocco soprattutto i giovani”.
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