L’aumento dell’Iva tra disagi e polemiche
redazione | Il 19, Set 2011
La preoccupazione di Condello (Movimento difesa del cittadino di Taurianova) e Antipasqua (Confesercenti)
di TERESA COSMANO
L’aumento dell’Iva tra disagi e polemiche
La preoccupazione di Condello (Movimento difesa del cittadino di Taurianova) e Antipasqua (Confesercenti)
Da sabato l’Iva è passata dal 20 al 21%, con un aggravio di spesa di oltre 600 milioni di euro, che rischia di compromettere ogni prospettiva di rilancio dei consumi, con un forte impatto sulle attività della filiera agroalimentare, dall’agricoltura all’industria fino alla distribuzione. A spaventare di più sono gli incrementi dei carburanti, dal momento che secondo Federconsumatori e Adusbef, l’aumento dell’aliquota farà schizzare la benzina immediatamente a 1,64-1,65 euro al litro. Il gettito complessivo atteso con l’aumento dell’Iva sarà di 700 milioni per quest’anno e di oltre 4,2 miliardi di euro a partire dal 2012. Nello specifico, dei 92 euro di maggiore spesa, 32 andranno in carico al costo per i trasporti (aumento carburanti, acquisto mezzi di trasporto, ticket per bus/treni e voli aerei); 18 euro per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici e per abbigliamento e calzature; 12 euro saranno spesi in più per altri beni e servizi (effetti personali, servizi ai minori e agli anziani, assicurazioni, cura della persona); 6 euro per la spesa per le comunicazioni (servizi postali, apparecchi telefonici, servizi di telefonia); 5 euro per i giochi, la cultura e il tempo libero (articoli sportivi, cinema, teatro, pacchetti vacanze). Facciamo qualche esempio: se il prezzo al lordo dell’Iva è pari a 120 euro (100 euro x 20% di Iva = 120 euro), l’aumento sarà pari ad un euro. Rispetto al prezzo lordo, l’aumento è pari allo 0,833334% (1/120). Quindi, per determinare il nuovo prezzo di vendita al lordo dell’Iva, partendo da quello precedente, si deve moltiplicare quest’ultimo per 1,00833334.
«L’aumento dell’Iva peserà immediatamente sulle famiglie – ha spiegato Michele Condello, responsabile dello sportello di Taurianova del Movimento difesa del cittadino – e significherà per gli italiani un 1% in più su ogni scontrino fiscale, su ogni fattura di luce, gas, acqua, telefono e televisione. Aumenteranno i beni di primo consumo perché aumenteranno i prezzi per i fornitori. Rincareranno fra gli altri i ticket del parcheggio, le multe per le violazioni del codice stradale, le mense scolastiche. Aumenteranno carburanti e automobili, casalinghi e abbigliamento, elettrodomestici e giocattoli, spettacoli, servizi sportivi ed estetici, telecomunicazioni, liberi professionisti ed artigiani. Il timore – ha continuato – è che ci saranno anche arrotondamenti al rialzo e aumenti ingiustificati. Infatti, l’aumento dell’Iva oltre che produrre effetti negativi sui consumi degli italiani, rischia di realizzare effetti perversi sui prezzi dei beni soprattutto di prima necessità, come avvenne in occasione del passaggio dalla lira all’euro, quando vi furono arrotondamenti a rialzo dei prezzi operati soprattutto dai commercianti, pertanto sarebbe auspicabile da subito un maggiore controllo».
Secondo Condello, «l’incremento dei prezzi a seguito dell’innalzamento dell’Iva è un inganno che sfrutta l’ignoranza del consumatore sul meccanismo dell’Iva. Questa infatti viene sempre recuperata integralmente e non rappresenta mai un costo per professionisti e commercianti. Una volta incassato il corrispettivo dal consumatore, il venditore dovrà versare allo Stato solamente la differenza fra Iva pagata nelle proprie forniture ed Iva riscossa dal consumatore. Mdc invita pertanto i consumatori – ha concluso – a segnalare allo sportello eventuali richieste di pagamento superiori all’1%, ricordando inoltre che i generi alimentari non sono soggetti all’aumento, in quanto godono dell’aliquota Iva agevolata al 4% o al 10%. Scatta l’Iva al 21% invece per le bevande gassate, i tartufi, i superalcolici, i vini e gli spumanti».
«L’aumento dell’Iva è una scelta sciagurata – ha affermato con non poca preoccupazione Rosario Antiupasqua, vicedirettore generale di Confesercenti Calabria – che mette in ginocchio l’economia, soprattutto quella già martoriata della Piana di Gioia Tauro. E’ necessario avviare al più presto un tavolo tecnico tra Governo, Regione, Provincia, Comuni e Parti sociali per trovare una soluzione. Se analizziamo la situazione, ci accorgiamo che nel nostro territorio sono tanti i deficit: non c’è un cantiere aperto, mancano le politiche di sviluppo, scarseggia l’occupazione, l’agricoltura è in stallo, il turismo è quasi inesistente, i trasporti sono in crisi, il porto sta fallendo. Una situazione davvero insostenibile che rischia di peggiorare se non si interviene subito. Come Confesercenti – ha concluso Antipasqua – abbiamo fatto una proposta, che ha già trovato il consenso della Cgil, ossia cominciare ad aprire i cantieri, dare una svolta al porto e all’area industriale e rilanciare i trasporti. Proprio per mettere in atto la proposta, chiediamo un tavolo tecnico che veda partecipi anche i deputati calabresi, perché l’unico modo per risollevare la Piana è quello di trovare l’intervento delle politiche».
t.cosmano@approdonews.it