L’accusa dalla Germania. Scarpe per bambini tossiche anche dall’Italia
Giovanni D'agata | Il 28, Apr 2014
Un Ministro tedesco lancia l’allarme. Intervengano le istituzioni europee per l’obbligo di prodotti per bambini “cromati free”
L’accusa dalla Germania. Scarpe per bambini tossiche anche dall’Italia
Un Ministro tedesco lancia l’allarme. Intervengano le istituzioni europee per l’obbligo di prodotti per bambini “cromati free”
Per anni, non era considerato più un problema, ora il cromato, considerata sostanza tossica è stata rilevata nuovamente in prodotti per l’infanzia. Ed il ministro per i consumatori del land del Baden-Württemberg, Alexander Bonde, chiede di agire.
Il cromato è un composto da sempre ritenuto deleterio nelle scarpe per bambini: il laboratorio ufficiale di Friburgo ha recentemente scoperto questo residuato della concia nel cuoio, come ha annunciato domenica 27 aprile il Ministro dei consumatori del Baden-Württemberg Bonde. “Su un totale di 23 paia di scarpe da bambino analizzate è stato rilevato il superamento del limite di cromato in ben sei paia. Solo la metà dei prodotti era libero da cromato. “Un problema di dimensione internazionale”, come dimostrato nella avvertenze pubblicate dal Ministero.
Quindi per il Ministro il sistema di allarme rapido dell’UE, RAPEX, oltre alle scarpe provenienti da Cina, Taiwan, Italia e Spagna dovrebbe elencare anche alcune di fabbricazione tedesca. Anche perchè il mercato delle calzature è globale, e ci sarebbero, dunque, anche altri stati interessati da questo tipo di allarme.
I composti del cromo o cromati possono causare allergie e sono sospettati di essere cancerogeni. Alcune associazioni dei consumatori avevano già lanciato l’allarme, in quanto questi composti erano stati rilevati nei prodotti di cuoio dedicati all’infanzia già anni fa.
Secondo il Ministero dei consumatori di Stoccarda, tali quantità rilevabili di cromato di pelletteria suggerirebbero “che i prodotti non sono conformi allo stato attuale della tecnica”. È possibile offrire prodotti non contaminati.
Da evidenziare che per i consumatori né l’aspetto né l’odore e anche l’origine e il prezzo dei prodotti non sono criteri distintivi per rilevare la presenza di cromato, tanto che è necessario per l’istituzione tedesca che sia “mantenuta la pressione e ulteriormente rafforzati i test sui prodotti per scoprire la presenza di cromato, per un significativo miglioramento della situazione”.
L’associazione dei consumatori tedesca Stiftung Warentest ricorda che il cromo trivalente è un ossidante che viene usato per la conservazione di pelle animale e possono essere allergenici. Le persone che hanno problemi di allergia da contatto devono stare attenti ai prodotti in pelle come scarpe e cinturini, e dovrebbero indossare quelli conciati al vegetale. Con la sudorazione tali sostanze possono entrare a contatto della pelle e irritare. Il cromo esavalente è notoriamente più tossico ed è irritante per la pelle, per i polmoni e per stomaco e intestino.
Si tratta di un allarme che ha un fondamento, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che ritiene necessario come debba essere chiarito a livello comunitario come le istituzioni europee e quelle nazionali decidano d’intervenire sulla commercializzazione di prodotti “cromo free” e quindi a tutela della salute che in questo caso coinvolge anche quella dei più piccoli.
Giova ricordare, infatti, che sul punto esiste un vuoto normativo circa i limiti di legge per la vendita di prodotti non alimentari che contengono cromati mentre per le acque destinate al consumo umano, ad esempio, il contenuto limite di cromo è 50 µg/l e per l’esposizione professionale per 40 ore settimanali è di 50 µg/m3 per il cromo esavalente.