La Sila tra le 10 mete consigliate dalle Rough Guides Il consigliere regionale Mimmo Bevacqua entusiasta per l'affermazione della località calabrese, unico sito italiano inserito nella classifica
«Apprendo con estremo piacere, e anche con un pizzico di orgoglio, che c’è anche la Calabria nelle mete consigliate dalle Rough Guides londinesi per il 2016».
Ad affermarlo è il consigliere regionale del Partito democratico Domenico Bevacqua.
«La nostra Sila – afferma Bevacqua – è stata inserita, unica fra le realtà italiane, fra le 10 regioni mondiali al top da visitare assolutamente nel corso dell’anno che è appena iniziato, secondo le indicazioni contenute nella prestigiosa ed esclusiva guida specializzata nello scoprire e consigliare gli snodi più particolari e meno gettonati dall’imperante turismo di massa. E la Calabria, per diversi aspetti, è ancora in larga parte ignota ai viaggiatori stranieri, in special modo a quelli provenienti da altri continenti».
«La caratteristica fondamentale delle mete consigliate da Rough – evidenzia il politico calabrese – è proprio quella di focalizzare l’attenzione al di là dei trend turistici maggiormente battuti, per consentire a chi ha davvero voglia i nuove, inusuali ed esaltanti esperienze di viaggio».
«Gli autori della casa editrice – riporta Bevacqua – definiscono la terra calabra ancora vergine a moltissimi viaggiatori stranieri e da visitare per le sue bellezze paesaggistiche, le sue coste, ma anche il suo sorprendente entroterra e i suoi prodotti gastronomici. Insomma, noi la sappiamo da sempre, ma è bene che si possa estendere a tutto il mondo la consapevolezza che la nostra terra è davvero un dono del cielo. Dobbiamo soltanto fare in modo che diventi sempre di più un patrimonio fruibile e funzionale. Per questo, credo che la Regione Calabria debba interrogarsi e riflettere sull’urgenza di valorizzare al meglio ogni opportunità che possa far conoscere le nostre straordinarie risorse naturalistiche, investendo opportune risorse, come quelle offerte dai fondi comunitari».
«In questo contesto – conclude il consigliere piddino – ritengo coerente la mia proposta di legge volta alla conservazione e salvaguardia dei tanti scrigni di storia, cultura e bellezze ambientali presenti nelle aree interne e, in particolare, nei piccoli Comuni».