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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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La polizia confisca beni per 2 mln alla cosca Ruga

La polizia confisca beni per 2 mln alla cosca Ruga

| Il 21, Mar 2014

Sigilli ad immobili e conti correnti per la ‘ndrina del reggino. In particolare i sigilli sono stati posti ai beni di Giuseppe Cosimo Ruga e dei figli del fratello ucciso nel 2011

La polizia confisca beni per 2 mln alla cosca Ruga

Sigilli ad immobili e conti correnti per la ‘ndrina del reggino. In particolare i sigilli sono stati posti ai beni di Giuseppe Cosimo Ruga e dei figli del fratello ucciso nel 2011

 

 

REGGIO CALABRIA – Beni per 2 milioni di euro sono stati confiscati dalla Polizia a Giuseppe Cosimo Ruga, 63 anni, e agli eredi del fratello Andrea, morto nel gennaio 2011, ritenuti dagli investigatori al vertice dell’omonima cosca di ‘ndrangheta dei comuni di Monasterace, Stilo e limitrofi, sul versante jonico della provincia reggina. La confisca ha riguardato beni immobili e conti correnti.
La confisca è stata disposta dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria. I Ruga, secondo gli investigatori, rappresentano una cosca, come dimostrato da numerose inchieste, responsabile di infiltrazioni e condizionamenti negli appalti pubblici delle amministrazioni comunali della fascia jonica reggina. Giuseppe Cosimo Ruga, dagli anni ’70 ad oggi, è stato condannato in via definitiva per reati come associazione mafiosa, omicidio, distruzione di cadavere, estorsione, ricettazione, rapina, evasione, rissa e porto abusivo di armi. E’ stato anche responsabile di tre sequestri di persona a scopo estorsivo, compiuti tra il 1975 e il 1982. Per tali fatti è stato condannato dalle autorità giudiziarie di Torino, Milano e Roma. Arrestato nel 1984 dopo un lungo periodo di latitanza, la Procura di Reggio Calabria, con provvedimento di cumulo, ha poi determinato la sua pena in 29 anni di reclusione, di cui 27 scontati ininterrottamente e dal 2010 ad oggi in regime di libertà vigilata. La confisca riguarda anche il patrimonio riconducibile al fratello Andrea Ruga, assassinato il 13 gennaio 2011. Le inchieste che lo hanno riguardato avevano consentito di delineare il suo ruolo di vertice all’interno dell’omonima cosca, di cui all’epoca era considerato a tutti gli effetti il reggente.

LA NOTA DIRAMATA DALLA QUESTURA DI REGGIO CALABRIA

Prosegue senza sosta l’aggressione ai patrimoni illecitamente acquisiti da parte di soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta.
Su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, la Polizia di Stato ha eseguito la confisca di beni immobili e conti correnti nella disponibilità di RUGA Giuseppe Cosimo cl.’51 e degli eredi del fratello Andrea cl.’47, deceduto nel gennaio 2011, elementi ritenuti dagli inquirenti al vertice dell’omonima cosca di ‘ndrangheta storicamente operante nei Comuni di Monasterace e Stilo, ma decisamente influente anche in quelli limitrofi del versante jonico calabrese, come dimostrato nelle numerose inchieste giudiziarie che hanno fatto emergere negli anni le infiltrazioni ed i condizionamenti negli appalti pubblici delle amministrazioni comunali e nelle attività imprenditoriali della zona da parte delle organizzazioni criminali legate alle famiglie di ‘ndrangheta RUGA-METASTASIO-LOIERO-GALLACE.
RUGA Giuseppe Cosimo annovera un passato criminale di spessore che lo ha portato al vertice della citata cosca. Dagli anni ’70 ad oggi, infatti, è stato raggiunto da condanne definitive per gravissimi reati quali associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio, distruzione di cadavere, estorsione, ricettazione, rapina, evasione, rissa e porto abusivo di armi. Autore, altresì, di tre sequestri di persona a scopo estorsivo, compiuti tra il 1975 e il 1982, per tali fatti è stato condannato dalle autorità giudiziarie di tre diverse città: Torino, Milano e Roma.
Arrestato nell’84 dopo un lungo periodo di latitanza, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria con provvedimento di cumulo ha poi determinato la sua pena in 29 anni di reclusione, di cui 27 scontati ininterrottamente e dal 2010 ad oggi in regime di libertà vigilata.
L’odierno provvedimento riguarda, come detto, anche il patrimonio riconducibile al fratello RUGA Andrea, assassinato il 13 Gennaio 2011. Le inchieste giudiziarie che lo hanno riguardato avevano consentito di delineare il suo ruolo di vertice all’interno dell’omonima cosca di mafia, di cui all’epoca era considerato a tutti gli effetti il reggente.
Il Tribunale – Sez. Mis. Prev. di Reggio Calabria, accogliendo le risultanze delle correlate indagini patrimoniali, ha disposto la confisca di diversi beni mobili e immobili ed in particolare:
• Un fabbricato a due piani f.t. composto da quattro appartamenti, due box ed un magazzino sito in via Lupa di Monasterace;
• Un fabbricato a due piani sito in contrada Lambrosi di Monasterace;
• Un appezzamento di terreno sito in Stilo (RC) di circa 25.000 mq;
• Conti correnti.
Il valore del patrimonio complessivamente confiscato ammonta a due milioni di euro.

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