La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 15, Dic 2013
Taurianova, triste città piena di vergogna e di puzza…
a cura di GIUSEPPE LAROSA
La lanterna di Diogene
Taurianova, triste città piena di vergogna e di puzza…
a cura di Giuseppe Larosa
Che città disgraziata la mia. Una città in preda alla merda, quella che si annida ovunque, in ogni angolo di strada. Una città sempre in piena emergenza. Ma anch’essa ha bisogno di eroi? Se tale è, allora siamo alla deriva più sventurata che mai ha raggiunto picchi così in alto.
Eppure, ironia della sorte, appena è stato sciolto per infiltrazioni mafiose (ed aggiungo anche “camorristiche”), per la terza volta, sono arrivati i cosiddetti salvatori della patria o come qualche aspirante giornalista li osò definire, i “ripulitori”. I commissari prefettizi che armati di buon senso e ottime speranze, si sono arresi alla dura realtà che stavano per affrontare. E non è che si sono, diciamo, “adeguati” proprio , ma proprio bene. Mentre la gente attende risposte, loro di risposte ne hanno dato ben poche, se non quella enfasi iniziale di aver reso partecipe (inizialmente), i partiti politici (?), le associazioni (?) e penso, ma non mi è prevenuta notizia in merito, anche le associazioni cattoliche (ammesso che lo Spirito Santo ne fosse a conoscenza). Certo, viste le numerose notizie della stampa locale, (s)parlare dei commissari, è come sparare sulla croce rossa. Lo stesso “sparo”, che all’epoca veniva fatto per le amministrazioni comunali precedenti, quelli eletti con il suffragio del popolo.
I “ripulitori” della legalità, quelli che dovevano debellare il cancro della mafia all’interno delle istituzioni comunali, quelli che dovevano smantellare quella cloaca di contiguità e continuità con gli ambienti della criminalità organizzata. Eppure, arrivati, si è scoperto che, sono seguaci di Tomasi Di Lampedusa, adorano il Gattopardo. Un tocco di cultura gattopardesca, in una città povera di amore e di spirito, ce n’era davvero bisogno. Ci mancava proprio questa di cultura, adesso la soddisfazione è completa, come un orgasmo compiuto e soddisfacente. E dopo? Di solito, per chi fuma, accende una sigaretta. Il problema si ripresenta quando essa si consumerà, e soprattutto capire bene, cosa resterà oltre la cenere. Ed a proposito di Tomasi di Lampedusa c’è una bella frase (con dedica) che recita così, «La facoltà di ingannare se stesso, questo requisito essenziale per chi voglia guidare gli altri». Quantomeno, cerchiamo di essere più onesti e magari, forse, qualcosa di buono e di comprensibile dovrà pur avvenire….forse!
Cercherò di non essere tra quelli che accusa la terna commissariale anche del maltempo che imperversa nelle nostre zone, come nemmeno li accuserò anche dell’eruzione dell’Etna. Non sarò tra quelli che gli dirà di andarsene da dove sono venuti, anche perché, se uno vuole togliere il disturbo e sa di essere di troppo, ci sono i mezzi necessari per eventuali dimissioni a causa di incapacità gestionale ed amministrativa.
Io penso che questa città, questa dannatissima città, ha bisogno di altro. Non ha bisogno, ad esempio, di sepolcri imbiancati, non ha bisogno di questa nullafacente classe politica, non ha bisogno di invidie e tradimenti, come non ha bisogno di “caciara”. Ma solo di fatti. Quei fatti che anche se non hanno una base ben solida, potrebbero quantomeno iniziare a dare un inizio di speranza e che tale porti ad una, per adesso utopica, rinascita.
Le foglie ingiallite e cadute nei marciapiedi della villa comunale, hanno dato un tocco di arte, forse è stata la migliore visione artistica, e che in un certo qual modo, hanno distratto la mente e gli occhi, e viceversa, ai cumuli di spazzatura per le strade. Ed a tal proposito, la vergogna maggiore sarebbe quella di inviare ai cittadini la tassa per la spazzatura, non credo che si arriverà a questa simile e onta vergognosa di far pagare ai cittadini una cosiddetta “tassa della vergogna”. Io penso che i commissari sapranno, anzi ne sono certo, sanno arrossire bene, all’interno del proprio animo e nei loro sentimenti di coscienza.
Ma, come non sarò tra quelli che nei vari social, rimpiange l’ex sindaco Romeo, non credo ci sia nulla da rimpiangere. Qualcuno, addirittura ha azzardato un suo eventuale ritorno il 26 febbraio p.v., data in cui è stata fissata l’udienza al Tar Lazio contro lo scioglimento. Io non sono tra quelli lungimiranti né chiaroveggenti, sono più chiaro che veggente, di solito è così nella vita.
Ed a proposito di Romeo, suona strano il fatto che da quando sia stato sciolto, non abbia speso una parola in favore della “sua” città. e si è rintanato nel silenzio, tra i meandri di una sigaretta accesa e tra l’attesa del responso giudiziario. Nei fatti, tempo fa, aveva detto al sottoscritto che avrebbe parlato, e nei fatti, il sottoscritto si è sentito preso per il culo. Ma si sa, quelle “prese”, sono come le supposte di glicerina, una volta inserite per bene, ti “liberi” di ogni cosa. Ma se tale non è, chiedo scusa (a lui) fin d’ora per il mio istinto “liberatorio”. A proposito di liberazione, ad oggi non ci siamo ancora liberati di quel concorso per avvocati del Comune, ma forse sarà stata una mia svista, magari i commissari a quest’ora avranno già fatto un atto di annullamento e quindi, chiedo scusa se mi sono permesso.
Cos’altro dire, mah, cito nuovamente l’autore del Gattopardo, «Finché c’è morte c’è speranza».
Ps di servizio. C’è un cavallo morto sulla strada per Polistena nei pressi del quadrivio Bombino, da circa due giorni, se qualcuno abbia la compiacenza, e soprattutto rispetto (quantomeno per il cavallo).