La lanterna di Diogene
Giuseppe Larosa | Il 26, Ott 2012
L’ufficio del Giudice di Pace non deve chiudere. Basta sedersi tutti attorno ad un tavolo
a cura di GIUSEPPE LAROSA
La lanterna di Diogene
L’ufficio del Giudice di Pace non deve chiudere. Basta sedersi tutti attorno ad un tavolo
a cura di Giuseppe Larosa
La questione uffici del Giudice di Pace era stato trattato da questa rubrica molti mesi fa ed allora avevamo detto che gli uffici in virtù di una “legge delega” sarebbero stati chiusi e di conseguenza accorpati. E cosi fu. Con una decreto legislativo, il numero 156/2012 pubblicato a settembre, 667 uffici del Giudice di Pace sono stati soppressi, tra questi anche l’ufficio di Taurianova.
E, nel momento stesso che la Consulta boccia la cosiddetta “mediazione obbligatoria”, e ritrovare importanza la figura del Giudice di Pace, a Taurianova l’ufficio chiude e tutto scorre nell’indifferenza assoluta delle istituzioni comunali. Parlo di “indifferenza” perché non si sa ad oggi nessuna iniziativa pubblica se non una lettera che tempo fa fu inviata al Ministero di Giustizia dal Sindaco Romeo, e che, ad oggi sembra essere lettera morta (perché i giochi erano già stati fatti), e visti poi i risultati che il destino ha riservato all’ufficio del Giudice di Pace, ossia la certezza della chiusura per legge.
C’è una “seria preoccupazione per la mancata attivazione delle procedure volte al mantenimento da parte dell’amministrazione comunale”, ha dichiarato alla stampa l’avv. Giuseppe Sorace, già difensore civico per molti anni al Comune di Taurianova. L’allarme è grave quanto l’accusa nei confronti dell’Amministrazione comunale in quanto sembrano indirizzati a mantenere questo stato stabilito per legge perché l’ente comunale non ha né i mezzi né le risorse economiche necessarie a far fronte a questa esigenza. E leggere dalla stampa locale che, “esecutivo cittadino non pare essere intenzionato a seguirla”, è molto grave. E lo è per diversi motivi, due in particolare, la prima perché non si può perdere un ufficio di così tale importanza per il territorio: Taurianova non può permettersi di avere un altro “smantellamento” di uffici pubblici. E la seconda questione, che assume una gravità eccezionale, è l’inerzia di far trascorrere passivamente la questione, e che non sia la stampa a suggerire dicendo che un “un tentativo serio e concreto vada esperito”, e di tutto questo l’Amministrazione comunale se ne dovrà fare carico.
Sicuramente avviare un dialogo di confronto per la costituzione di un tavolo tra i comuni del circondario interessati sarebbe un primo passo. Taurianova è il comune più grande, mentre gli altri ove ricade la giurisdizione sono Cittanova, Rizziconi, Molochio e Terranova Sappo Minulio. E tutto questo lo consentirebbe una legge dello Stato che è la n. 148/2011, all’art. 1 comma 2 recita così “gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, possano richiedere e ottenere il mantenimento degli uffici del giudice di pace con competenza sui rispettivi territori, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi, restando a carico dell’amministrazione giudiziaria unicamente la determinazione dell’organico del personale di magistratura onoraria di tali sedi entro i limiti della dotazione nazionale complessiva nonchè la formazione del personale amministrativo”. Ad onor del vero, questa era stata anche una proposta lanciata dall’on. Angela Napoli all’epoca della notizia della chiusura degli uffici e che poi, chi ha buona memoria ci furono molte polemiche per questa sua presa di posizione che venne definita fuori luogo e strumentale. Adesso che la situazione è drammaticamente più chiara, tutto si può fare se si vuole fare con una seria volontà e la giusta intenzione per raggiungere un traguardo. Ironia della sorte tra i Comuni citati, quelli più grandi dopo Taurianova, ci sono Cittanova e Rizziconi che hanno rispettivamente dei sindaci taurianovesi, Alessandro Cannatà e Giuseppe Di Giorgio, il dialogo potrebbe essere importante, significativo e produttivo, quantomeno per “amor di patria (cittadina)”. E che insieme agli altri sindaci, sicuramente nessuno si tirerà indietro a instaurare un dialogo aprendo un tavolo di lavoro alla ricerca di soluzioni possibili per il mantenimento degli uffici del Giudice di Pace, magari invitando altri Comuni come ad esempio, Laureana di Borrello o altri nel circondario per potersi poi ripartire le spese per il mantenimento in modo proporzionale alla loro grandezza cittadina.
Quasi spesso, abbiamo dato dei consigli al Sindaco Domenico Romeo, ed a dire il vero, quasi sempre ci ha ignorato, speriamo che in questo caso non lo faccia. Perchè è il rappresentante del Comune dove è ubicato l’importante ufficio del Giudice di Pace, in cui vige l’indiscussa operosità dei giudici in servizio, i dottori Divina Alfano e Antonio Delfino, e consentire che tale operosità possa continuare in maniera produttiva, come lo è sempre stata, senza interruzioni di sorta né di legge.
Mantenere l’ufficio del Giudice di Pace prima ancora che un obbligo di servizio alla cittadinanza è anche un obbligo morale.