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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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La Commissione Vigilanza discuterà di Villa Betania di Reggio Calabria

La Commissione Vigilanza discuterà di Villa Betania di Reggio Calabria

| Il 28, Mag 2013

Giovedì, alle 11,30, la riunione a palazzo Campanella

La Commissione Vigilanza discuterà di Villa Betania di Reggio Calabria

Giovedì, alle 11,30, la riunione a palazzo Campanella

 

 

REGGIO CALABRIA, 28 MAG – La Commissione speciale di Vigilanza, presieduta dal consigliere Aurelio Chizzoniti, tornerà a riunirsi giovedì 30 maggio alle ore 11,30 a Palazzo Campanella. All’ordine del giorno dei lavori, “la situazione politico-gestionale dell’Associazione Villa Betania di Reggio Calabria, con particolare riferimento al pagamento delle spettanze arretrate agli operatori sanitari, il piano di rientro debitorio della struttura ed il suo riaccreditamento con la Regione”. In relazione all’ordine del giorno, il presidente Aurelio Chizzoniti ha predisposto il programma delle audizioni con l’Assessore regionale al Lavoro ed alle Politiche Sociali, Nazzareno Salerno, con il direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria, Rosanna Squillacioti, con il rappresentante legale della struttura , con i delegati sindacali aziendali e con i rappresentanti delle famiglie dei bambini. “Villa Betania è un istituto – evidenzia il presidente Chizzoniti – d’eccellenza specializzato nella riabilitazione di bambini cerebrolesi, ipoudenti o affetti da patologie e problemi fisici o psichici. Nei giorni scorsi i genitori dei bambini ed il personale addetto alle cure hanno manifestato pubblicamente dinanzi alla prefettura per la mancata corresponsione degli stipendi degli ultimi sette mesi, senza che, per tale validissimo motivo, fosse stata interrotta l’assistenza ai piccoli utenti della struttura. E’ necessario ricordare che Villa Betania provvede alla cura di oltre 200 bambini, mentre una cinquantina sono in lista d’attesa per usufruire dei trattamenti. Credo che la materia è meritevole di essere urgentemente trattata non solo per gli aspetti derivanti dalla mancata corresponsione degli stipendi al personale, di per se un fatto da stigmatizzare ad oltranza, ma per salvaguardare l’utenza e rassicurare centinaia di famiglie in evidente stato di difficoltà”.