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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Città Metropolitana presenterà riforma legge Delrio Reggio Calabria scelta per rappresentare un ammodernamento della legge numero 56 del 2014 direttamente all’esecutivo di Palazzo Chigi

Città Metropolitana presenterà riforma legge Delrio Reggio Calabria scelta per rappresentare un ammodernamento della legge numero 56 del 2014 direttamente all’esecutivo di Palazzo Chigi
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Sarà Reggio Calabria la Città Metropolitana – fra le 14 riconosciute dalla Carta Costituzionale – l’incaricata a presentare al Governo la riforma della legge Delrio. Il mandato è arrivato lunedì sera, quando tutti i sindaci, riuniti a Roma da Anci Città Metropolitane, hanno ufficialmente affidato, nelle mani del sindaco Giuseppe Falcomatà e del vice sindaco Riccardo Mauro, la delega a rappresentare un ammodernamento della legge numero 56 del 2014 (“Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”) direttamente all’esecutivo di Palazzo Chigi. Un riconoscimento importante, dunque, che esalta il territorio reggino per credibilità, autorevolezza e prestigio istituzionale.

“Sia dal punto dio vista tecnico sia da quello politico – commentano Giuseppe Falcomatà e Riccardo Mauro – la Città Metropolitana di Reggio Calabria esce fortemente rafforzata, imponendosi sul palcoscenico della politica nazionale quale guida di un progetto legislativo molto importante per l’architrave amministrativa dell’intero Paese”.

Il nuovo risultato va, quindi, a coronare il percorso intrapreso lo scorso 28 gennaio a Milano quando, da un primo faccia a faccia fra gli amministratori metropolitani, proprio i rappresentanti di Palazzo Alvaro vennero incaricati di redigere la proposta normativa. Da qui, si è arrivati all’ultimo appuntamento nella Capitale, dove il sindaco ed il vicesindaco metropolitano di Reggio Calabria, hanno potuto ricevere ed apprezzare il sostegno dei colleghi amministratori: “Ovviamente, la determinazione dei 14 primi cittadini ci responsabilizza e ci fortifica nella convinzione che la strada intrapresa negli ultimi quattro anni sia davvero quella giusta. E sembrano distanti anni luce anche le polemiche che seguirono il riconoscimento della nostra città fra le 14 Metropolitane d’Italia”.

Da questo punto di vista, appare ancora più rilevante la circostanza che l’indicazione di Reggio Calabria quale “Metropolitana guida” sia arrivata dall’unanimità delle Metrocity che, politicamente, si differenziano nelle rispettive amministrazioni. Destra, centro, sinistra e Movimento 5 stelle hanno così dimostrato di apprezzare l’attività degli amministratori reggini nell’elaborare una modifica di legge che, fra i punti cardine, riconosce al sindaco metropolitano la possibilità di dotarsi di una Giunta. “L’assenza di un esecutivo – ribadiscono, infatti, Falcomatà e Mauro – limita l’azione amministrativa dell’ente. E’ francamente impossibile poter governare esclusivamente con atti monocratici di un sindaco che, nella maniera in cui la legge è stata concepita, rischia di rimanere isolato rispetto all’azione della macchina burocratica”. A questa, si aggiunge la questione relativa alle deleghe: “Al Governo chiediamo una forte spinta che conceda autonomia assoluta con la differenziazione chiara ed univoca delle deleghe oggi in capo alle Regioni così da poter pianificare e gestire ambiti essenziali per lo sviluppo di un territorio quali possono essere il trasporto pubblico locale, il turismo, il lavoro o la cultura”.

L’intervento riguarderà anche l’aspetto finanziario vista e considerata la richiesta di “interventi economici strutturali e pluriennali soprattutto per le due funzioni fondamentali: strade e scuole”.

“Il legislatore nel 2014 – ricordano i vertici di Palazzo Alvaro – ha di fatto dato vita ad un nuovo ente tagliando drasticamente le risorse”. Un esempio su tutti il contributo dello Stato per le strade: “Nel 2018 è stato di poco superiore al milione di euro a fronte dei quasi 15 milioni appannaggio della vecchia Provincia fino a qualche anno fa. Le conseguenze di una riduzione tanto cospicua dei trasferimenti comporta, ovviamente, l’impraticabilità delle strade esponendo a seri rischi l’incolumità pubblica”.