In vetrina il decimo libro di Domenico Caruso Il Gruppo Editoriale "L’Espresso" pubblica «La Piana di Gioia Tauro» - La "Vallis Salinarum"
Per il Gruppo Editoriale “L’Espresso” è in vetrina il decimo volume di Domenico Caruso: «La Piana di Gioia Tauro» – La “Vallis Salinarum”.
L’opera, in grande formato, presenta storia e leggende, aspetti religiosi e naturalistici, folklore, arte, poesia, personaggi, eventi e curiosità dei 33 Comuni del nostro territorio.
Si può leggere nel testo, a proposito del sottotitolo:
La produzione e il commercio del sale, considerato prezioso quanto l’oro, vennero incrementati in Europa dall’Impero Romano. Sembra che sia stato il re Anco Marzio (641-616 a.C.) a costruire per primo le saline ad Ostia sui litorali del Tevere. Anche le strade, che collegavano la Capitale al resto del mondo (Roma caput mundi), si prestarono alla diffusione dell’indispensabile prodotto. In epoca consiliare la via Salaria univa la Città Eterna a Porto d’Ascoli sull’Adriatico. Nell’estremo Sud la via Capua-Rhegium o Via Popilia (132 a.C.) di 475 Km, con una postazione a Drusium (Drosi), veniva pure utilizzata per il trasporto del sale che più vicino a noi si produceva alla foce del Petrace (l’antico Metauro, citato da Catone e da Plinio). Da qui la denominazione di Vallis Salinarum (Piana delle Saline), di tempo in tempo di S. Martino (Planitiae Sancti Martini), di Terranova, di Gioia Tauro (che ora si estende per 400 Kmq. e comprende 33 Comuni). Secondo André Guillou: «L’area delle Saline, che sotto i Bizantini fu circoscrizione amministrativa (turma), corrisponde al bacino del Petrace con tutta la piana di Gioia e i primi contrafforti dell’Aspromonte, fino a Melicuccà».
Avremo modo di trattare l’argomento poiché l’autore aprirà una nuova rubrica nel nostro sito riguardante proprio le nostre città.