Il presidente della Repubblica Napolitano scrive a Marco Pannella
redazione | Il 23, Giu 2011
Il presidente della Repubblica Napolitano scrive a Marco Pannella
Il presidente della Repubblica Napolitano scrive a Marco Pannella
Il presidente della Repubblica Napolitano scrive a Marco Pannella
Caro Marco, desidero rispondere alle molte questioni e sollecitazioni che hai sottoposto alla mia attenzione nel nostro recente incontro al Quirinale e nelle lettere e documentazioni che mi hai inviato nei giorni scorsi. Credo che l’Italia ti debba il giusto riconoscimento per la determinazione con la quale hai intrapreso tante battaglie per sollecitare una piena affermazione e tutela delle libertà civili e dei diritti dei cittadini.
Alcuni temi che nei decenni passati hanno via via sensibilizzato e coinvolto la pubblica opinione del nostro Paese, come quelli del divorzio, della regolamentazione dell’aborto, del riconoscimento dell’obiezione di coscienza, del pluralismo dell’informazione, della tutela dell’ambiente, della necessità, invocata con indiscutibile lungimiranza, di combattere e debellare la fame nel mondo, e di eliminare in tutti i paesi la pena di morte, sono diventati patrimonio culturale comune di larga parte della società italiana.
La stessa valorizzazione dello strumento referendario come elemento di democrazia diretta e la grande attenzione da te sempre prestata alle regole che presiedono alla partecipazione elettorale dei cittadini sono il segno di una costante preoccupazione per la necessità di un consapevole e attivo coinvolgimento dell’opinione pubblica e dei cittadini nella vita politica del paese e della volontà di contrastare e combattere fenomeni di distacco e disinteresse verso la vita pubblica.
Questi risultati, e insieme il superamento di paralizzanti barriere ideologiche, si sono ottenuti col rilevante contributo di movimenti, come quelli che hai personalmente animato, volti a fare del confronto libero da pregiudiziali di schieramento un canale essenziale di arricchimento della vita democratica.
Le tue più recenti battaglie perché siano affrontate con forza le questioni del sovraffollamento delle carceri, della condizione dei detenuti e di una giustizia amministrata con scrupolosa attenzione per tutti i valori in giuoco, con serenità e sobrietà di comportamenti, mi trovano particolarmente sensibile. Posso assicurarti che continuerò – come ho più volte fatto nel corso del mio mandato – a richiamare, e ne sento più che mai oggi l’urgenza, su tali questioni l’attenzione di tutti i soggetti istituzionali responsabili sollecitandoli ad adottare le indispensabili misure amministrative, organizzative e legislative.
Non sono ammissibili sottovalutazioni e fatalismi di fronte a situazioni drammaticamente incompatibili con il rispetto della dignità delle persone e con la necessità di fornire un “servizio giustizia” efficiente, a garanzia dei diritti fondamentali dei cittadini : un servizio che deve essere esercitato da magistrati indipendenti e imparziali, con il rigore e l’equilibrio che ho costantemente invocato.
In una società per tanti versi profondamente trasformata rispetto agli anni nei quali hai iniziato l’attività politica, c’è più che mai bisogno di testimonianze di passione civile e di amore per le sorti comuni, affinché alla politica possa essere pienamente riconosciuto non solo il ruolo di confronto e di mediazione tra interessi ma anche quello di comprensione e composizione di tensioni ideali. Credo che la tua azione continuerà ad essere un prezioso stimolo, suscitando come già in passato discussioni e prese di coscienza che rivelano poi col tempo la loro fecondità e lungimiranza.
Inviandoti i miei migliori auguri, ti saluto con affetto e ti prego – in nome non solo dell’antica amicizia ma dell’interesse generale – di desistere da forme estreme di protesta di cui colgo il senso di urgenza, ma che possono oggi mettere gravemente a repentaglio la tua salute e integrità fisica”.