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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Il 18 febbraio a Roma mobilitazione generale delle imprese

| Il 13, Feb 2014

Oltre 200 le imprese reggine che hanno accolto l’invito della Confcommercio

Il 18 febbraio a Roma mobilitazione generale delle imprese

Oltre 200 le imprese reggine che hanno accolto l’invito della Confcommercio

 

 

Confcommercio della provincia di Reggio Calabria parteciperà martedì 18 febbraio alla giornata di mobilitazione organizzata a Piazza del Popolo, a Roma, da Rete Imprese per l’Italia dal titolo “SENZA IMPRESA NON C’È ITALIA. RIPRENDIAMOCI IL FUTURO”. Dalla città dei Bronzi infatti, partiranno più di 200 imprenditori associati di tutta la provincia; l’organizzazione è stata curata dalla Confcommercio reggina che ha messo a disposizione tutta la logistica. Gli imprenditori reggini raggiungeranno la capitale con pullman, treni ed aerei, molti partiranno anche in auto. Tutto pronto quindi, per la grande giornata in cui il mondo del commercio scende in piazza per chiedere con forza a Governo e Parlamento una svolta urgente di politica economica. La crisi, la crescita allarmante della disoccupazione e una pressione fiscale, locale e nazionale, che anche nel 2014 rimarrà a livelli intollerabili, rischiano di prolungare i loro effetti sulle imprese, già stremate da forti difficoltà, e provocare un ulteriore impoverimento delle famiglie. Per questo motivo, Rete Imprese Italia ha scelto di convocare per il 18 febbraio una grande manifestazione a Roma per chiedere un deciso cambio di rotta. Il mondo dell’impresa diffusa, dell’artigianato e del terziario di mercato rappresenta il tessuto produttivo dell’Italia. Dal futuro di questo sistema di imprese dipende il futuro del Paese. Per questo, anche le imprese reggine vogliono esprimere il profondo disagio per le condizioni di pesante incertezza in cui sono costrette ad operare ma anche avanzare concrete proposte di rapida attuazione che possano evitare il declino economico e ripristinare un clima più positivo e di maggior fiducia nel futuro.
Gli imprenditori saranno in piazza a testimoniare che dal futuro delle loro aziende
dipende il futuro del Paese. Al tempo stesso si vuole sottoporre all’attenzione della politica alcune proposte attuabili rapidamente, che possano ripristinare un clima positivo e di maggior fiducia nel futuro. La manifestazione è l’occasione per dare visibilità alle micro, piccole e medie imprese, che, nonostante le difficoltà, continuano a garantire occupazione e stabilità, ma non ricevono adeguata attenzione da parte del mondo politico ed istituzionale. Le micro, piccole e medie imprese in Italia presenti nei settori del commercio, del turismo, dei servizi di mercato e delle imprese del manifatturiero e delle costruzioni sono oltre 4 milioni, impiegano più di
14 milioni di addetti, di cui 9 milioni sono lavoratori dipendenti. L’Italia, rispetto al resto d’Europa, dispone di un sistema di p.m.i. più diffuso, più solido, più competitivo, che in una sola parola vuol dire “migliore”. Ma nonostante ciò, nel 2013 le imprese che hanno chiuso i battenti sono state quasi 372 mila, ovvero oltre 1000 al giorno. Di queste, ben 3 cessazioni su 4 hanno riguardato le imprese individuali; il commercio al dettaglio e le attività turistiche a loro volta hanno registrato una diminuzione di 31 mila imprese; il reddito individuale da lavoro indipendente ha registrato una diminuzione di circa il 10% in un biennio, risentendo maggiormente
della crisi economica. Nel primo semestre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, i fallimenti e i concordati sono aumentati di oltre il 12%; il peggioramento dell’accessibilità dei nostri territori ha complessivamente generato, nel periodo 2000-2012, una perdita di Pil di 24 miliardi di euro. Per tali ragioni Confcommercio-Rete imprese per l’Italia, protesta e nello stesso tempo realizza delle proposte concrete:
• Riformare gli assetti istituzionali e garantire la governabilità
• Far ripartire le imprese e uscire dall’emergenza occupazionale
• Fare la riforma fiscale: dall’oppressione allo sviluppo
• Far ripartire le imprese e uscire dall’emergenza occupazionale
• Dare credito alle imprese
• Proseguire nell’azione di semplificazione
• Tornare alla legalità
• Portare a competere più imprese sui mercati internazionali
• Innovare il sistema dei trasporti e della logistica
• Ridurre i costi energetici per le Pmi
• Superare il SISTRI