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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Gonorrea, pediculosi e tricomoniasi

Gonorrea, pediculosi e tricomoniasi

Ultimo appuntamento per il dott. Amuso con le malattie sessualmente trasmissibili

Gonorrea, pediculosi e tricomoniasi

Ultimo appuntamento per il dott. Amuso con le malattie sessualmente trasmissibili

 

 

GONORREA

La Gonorrea, detta anche Blenorragia o Scolo, è una malattia altamente contagiosa, notevolmente diffusa in tutto il mondo.
La Gonorrea è un’infezione acuta causata da un batterio, il Gonococco, che si trova preferibilmente nelle mucose genitali, nella faringe e nell’ano delle persone infette.
Per tale motivo il contagio può avvenire anche in caso di rapporto sessuale non completo.
Una volta guariti non si acquisisce immunità nei confronti di successive infezioni: si può infatti essere nuovamente contagiati un numero infinito di volte.
Spesso la Gonorrea viene trasmessa assieme a un altro batterio che causa una sintomatologia simile: la Clamidia. Di conseguenza la terapia prevede di trattare entrambe le infezioni.
La malattia si trasmette:
Con rapporti sessuali non protetti: sono a rischio TUTTI i tipi di rapporto (orale, anale, vaginale).
Praticando sesso orale non protetto (sia attivo che passivo).
Con il semplice contatto fra genitali.
Tramite la masturbazione reciproca.
Tramite un bacio profondo e prolungato.
Tramite lo scambio di biancheria intima e di salviette.
Utilizzando strumenti a uso genitale contaminati.
Con scambio e utilizzo di giocattoli sessuali contaminati.
Anche appoggiare semplicemente il pene vicino all’ano di una persona infetta può provocare il contagio.
Tramite passaggio del batterio dalla madre infetta al bambino.
E’ possibile le trasmissione dai genitali ad altre parti del corpo: per esempio, attraverso le mani si contagia l’occhio.
Da un punto di vista sintomatologico:
Nell’uomo (dopo 2-14 giorni):
Bruciore, prurito e/o difficoltà a urinare.
Abbondanti perdite di colore biancastro o giallo-verdastro.
Bruciore alla punta del pene.
Nella donna (dopo 7-21 giorni):
Prurito e bruciore mentre si urina.
Perdite vaginali anomale.
I genitali esterni si possono infiammare e il rapporto sessuale risulta doloroso.
Raramente dolore al basso ventre e sanguinamento anche se non si hanno mestruazioni.
Nell’uomo e nella donna omosessuali:
Dolore anale con perdite di materiale purulento denso e sanguinamento (in caso di rapporti anali non protetti, o contatto con oggetti contaminati, o pratiche sessuali estreme come fisting). Mal di gola, febbricola, in caso di infezione avvenuta tramite rapporto orale non protetto (faringite gonococcica).
Se l’infezione non viene curata, il batterio può diffondersi a tutto il corpo compromettendo: articolazioni (artrite), cuore, pelle, occhi (congiuntivite), testicoli, prostata, vescica, fino ad arrivare a gravi infezioni e alla sterilità (soprattutto nella donna).
La diagnosi viene fatta con specifici esami di laboratorio in grado di diagnosticare la Gonorrea in maniera rapida e affidabile.

La Gonorrea viene curata con un’associazione di antibiotici, in modo da debellare anche eventuali infezioni opportunistiche (Clamidia).
La terapia va fatta in modo corretto, attenendosi scrupolosamente alle istruzioni del personale medico, per evitare la comparsa di resistenze agli antibiotici.
Bisogna astenersi da rapporti sessuali fino al termine della terapia, per evitare di infettare altre persone.
Va ricordato che, una volta guariti, non si diventa immuni a successive infezioni. Questo vuol dire che è sempre possibile ammalarsi di Gonorrea.

PEDICULOSI

La Pediculosi del pube (piattole) è causata da un parassita simile ai pidocchi della testa, il Phthirus pubis, che si annida fra i peli pubici, tra quelli del petto e sotto le ascelle.
Colpisce milioni di persone nel mondo ed è pertanto molto comune.
Si trasmettono durante il rapporto sessuale, tramite il contatto delle zone intime; ma anche attraverso il contatto con lenzuola, asciugamani o abiti usati da una persona infestata da parassiti.
I sintomi sono, prurito, spesso intenso, nell’area genitale. Tra i peli del pube e nella biancheria intima possono comparire piccolissimi residui scuri, simili a sabbia, costituiti dalle loro feci.
La diagnosi viene effettuata con una lente, tramite attenta osservazione delle zone genitali ricoperte da peli.
Per eliminare i parassiti e le uova occorrono specifiche lozioni o schiume, acquistabili in farmacia. Questi prodotti vanno lasciati a contatto per un’ora circa con le aree interessate. Il trattamento deve essere ripetuto dopo circa 8 giorni per annientare eventuali sopravvissuti.
E’ inoltre consigliabile radere la zona infestata. Le lenzuola e la biancheria vanno lavate a elevata temperatura e stirate a caldo, aspettando qualche giorno prima di indossarle nuovamente.
Tutti i partner con i quali si sono avuti rapporti nel mese precedente vanno avvisati e controllati.
Contrariamente a quanto alcuni possano pensare, le piattole NON saltano da una persona all’altra, ma è necessario il contatto fisico per trasmettere l’infestazione.
TRICOMONIASI
E’ causata da un Protozoo, il Trichomonas vaginalis, che infetta la vagina e le vie urinarie. E’ una delle MST più diffuse al mondo.
Si trasmette, attraverso rapporti vaginali non protetti;
Attraverso lo scambio di oggetti per il piacere sessuale contaminati
I sintomi:
Uomo: spesso asintomatica, talora bruciore mentre si urina e piccole perdite
Donna: prurito o bruciore ai genitali esterni, con perdite vaginali giallastre e maleodoranti
Se non si cura:
Uomo: irritazione del pene, infiammazione delle prostata, infertilità.
Donna: infezioni all’utero e alle tube.
Si diagnostica, tramite diagnosi di laboratorio, basata sull’esame microscopico delle secrezioni e dell’urina. Nell’uomo la diagnosi è più difficoltosa.
Si cura, con un ciclo di antibiotici mirati e prescritti dal medico.

Chiudiamo qui l’escursus sulle malattie a trasmissione sessuale, sempre più frequenti e con conseguenze spesso nefaste, inoltre, chi ha acuto una malattia sessualmente trasmissibile,corre un rischio cinque volte maggiore di essere contagiato dal virus dell’HIV durante un rapporto non protetto con persone sieropositive.
Alcuni consigli importanti:
1) Utilizzo corretto del profilattico durante il rapporto sessuale
2) Evitare rapporti sessuali non protetti con persone infette
3) Utilizzare il profilattico fin dall’inizio del rapporto sessuale e non indossarlo solo poco prima di terminare
4) Utilizzare il profilattico per proteggere gli oggetti utilizzati per la pratica sessuale
5) Utilizzare il profilattico fin dall’inizio anche durante i rapporti orali
6) Effettuare test periodicamente se si hanno rapporti occasionali e frequenti con più persone.