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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Giovanni Puccio favorevole allo sciopero dei lavoratori dei call-center "Ben venga la giornata di sciopero di venerdì prossimo e l’iniziativa del sindacato che a livello nazionale ha avviato la raccolta di firme per una denuncia alla Commissione Europea proprio in relazione all’errata trasposizione dei contenuti della Direttiva 23/2001 in materia di tutele dei diritti dei lavoratori"

Giovanni Puccio favorevole allo sciopero dei lavoratori dei call-center "Ben venga la giornata di sciopero di venerdì prossimo e l’iniziativa del sindacato che a livello nazionale ha avviato la raccolta di firme per una denuncia alla Commissione Europea proprio in relazione all’errata trasposizione dei contenuti della Direttiva 23/2001 in materia di tutele dei diritti dei lavoratori"
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E’ quanto mai opportuno lo sciopero dei lavori del settore call center indetto per venerdì prossimo dalla Slc-Cgil, che interesserà anche la Calabria, per richiamare l’attenzione sulla grave crisi che sta affliggendo il comparto in termini di occupazione ma anche di riduzione dei diritti dei lavoratori.

Pure nella nostra regione si sono prodotte situazione di vero allarme sociale con licenziamenti collettivi, ricorsi di massa  agli ammortizzatori sociali e quasi totale ed esclusiva applicazione di contratti a tempo.

Il paradosso è che anche  in questo settore si susseguono le commesse e si fanno avanti nuovi clienti che, fidando sulla mancanza di regole chiare, trovano più conveniente per aumentare i margini di guadagno delle loro imprese cambiare continuamente fornitore con l’unico ed evidente scopo di abbassare il costo del servizio.

Il tutto a danno esclusivo dei lavoratori. Fa bene allora il sindacato a puntare l’attenzione sulla necessità che anche in Italia si proceda con immediatezza all’applicazione della Direttiva 23/2001 del Consiglio Europeo concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative al mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimenti di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o di stabilimenti.

La piena applicazione anche nel nostro Paese di tale direttiva, che è norma di civiltà e buon senso, è di fondamentale importanza per sconfiggere definitivamente la prassi dello sfruttamento e del precariato in quanto si prefigge di proteggere i lavoratori in caso di cambiamento del datore di lavoro in seguito al trasferimento della loro impresa.

Sono tante le situazioni di allarme che anche in questo ambito specifico la Calabria presenta con chiusura di aziende, stati di crisi, delocalizzazione in altri paesi comunitari. La grave crisi economica e sociale che stiamo attraversando ma – mi si permetta di dirlo chiaramente – pure l’imprenditoria senza scrupoli calabrese e non, hanno gioco facile in mancanza di normative certe nel ridurre i diritti dei lavoratori condannandoli ad una precarietà senza sbocchi.

Ben venga la giornata di sciopero di venerdì prossimo e l’iniziativa del sindacato che a livello nazionale ha avviato la raccolta di firme per una denuncia alla Commissione Europea proprio in relazione all’errata trasposizione dei contenuti della Direttiva 23/2001 in materia di tutele dei diritti dei lavoratori.

Giovanni Puccio

Candidato al Consiglio regionale