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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 25 APRILE 2024

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Gioia Tauro, abbandono di rifiuti sulle aiuole del lungomare Scrivo con l'orgoglio di chi ha avuto la fortuna di nascere in un luogo ricco di bellezze e risorse naturali, in una terra nonostante tutto fertile e con un clima invidiabile

Gioia Tauro, abbandono di rifiuti sulle aiuole del lungomare Scrivo con l'orgoglio di chi ha avuto la fortuna di nascere in un luogo ricco di bellezze e risorse naturali, in una terra nonostante tutto fertile e con un clima invidiabile
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Riceviamo e pubblichiamo

“In un momento in cui l’emergenza Covid sembra attenuarsi, vorrei richiamare l’attenzione su un altro grave e annoso problema che condiziona la qualità della vita e della salute, oltre a danneggiare l’immagine di un territorio già martoriato di suo. Mi riferisco, in particolare, alla preoccupante ripresa dell’abbandono dei rifiuti sulle aiuole del lungomare di Gioia Tauro da parte di chi, la sera, si sollazza con pizze e bevande varie e lascia dietro di sé uno spettacolo indecoroso. Gli appelli, a tal riguardo, non sono certo mai mancati come pure gli interventi mirati da parte di gruppi di volontari che, qualche anno fa, hanno avuto la bontà d’animo di ripulire laddove altri avevano sporcato. Ma è facilmente intuibile che neppure l’impegno più tenace potrà mai sostituirsi a quel senso civico che purtroppo in taluni, residenti o no che siano gli autori, continua a latitare.
Scrivo con l’orgoglio di chi ha avuto la fortuna di nascere in un luogo ricco di bellezze e risorse naturali, in una terra nonostante tutto fertile e con un clima invidiabile. Scrivo con la forza di chi non ha voluto andare via per cercare posti migliori, sarebbe stato troppo facile e avrebbe avuto il sapore della sconfitta. Scrivo soprattutto col dolore di chi vede questa stessa terra condannata al degrado, per mano di chi, invece, dovrebbe proteggerla e valorizzarla. Chiedo uno scatto di dignità, una presa di coscienza, un atto di responsabilità. Lo chiedo soprattutto ai giovani, perché se una terra già impoverita per scelte di cui non abbiamo colpa diventa anche inospitale e isolata più di quanto già lo sia, i primi ad essere costretti ad andarsene saranno proprio loro. Lo chiedo anche a chi vede e non fa nulla, a chi scrolla le spalle e si gira dall’altra parte. A chi non sente il dovere di reagire, di dire basta, di riappropriarsi di uno spazio che è pubblico e quindi di tutti.
Maria Daniela Timpani