Gioia, la Flai-Cgil: “attuare subito provvedimento Regione per i migranti della Piana” Il segretario Borgese: "bisogna che sia garantita concretamente la salute dei migranti e di tutti coloro che gli operano accanto quotidianamente".
GIOIA TAURO – La Flai-Cgil Piana di Gioia Tauro, pur esprimendo “sufficiente tranquillità”, evidenzia in una nota di non sentirsi pienamente soddisfatta per la notizia dell’avvenuta approvazione della progettualità della regione Calabria da parte dell’Unione Europea, con risorse disponibili pari a due milioni di euro da destinare ad interventi socio-sanitari immediati a favore dei migranti risiedenti sia negli insediamenti formali, come la tendopoli di San Ferdinando, sia in quelli informali, sparpagliati in tutta la Piana, e non solo. Il perché lo spiega il segretario Rocco Borgese: “ci si è resi, conto troppo tardi della gravità della situazione in cui si trova il Paese e delle scelte politiche sbagliate degli ultimi anni in tema di immigrazione – evidenzia. Detto ciò, sosteniamo che interventi di tale portata, se realmente ci saranno, si debbano condividere prontamente con tutti quei soggetti che, come la Flai, operano da anni sul territorio pianigiano in maniera forte e tenace”. Il sindacalista reputa infatti che l’accelerazione attuativa del progetto richiederebbe un confronto interlocutorio con chi è attivamente impegnato giornalmente accanto ai migranti e da anni opera sussidiaramente al fine di migliorare le loro condizioni di vita. “Il confronto -continua-, a nostro avviso, dev’essere funzionale al fine di valutare tali azioni progettuali previste, in un’ottica di ottimizzazione delle stesse senza dispersione di denaro e giri di parole. L’impatto di tale schema deve agire sulla più ampia platea dei beneficiari diretti delle azioni e partendo da una tecnostruttura snella e ispirata all’economicità del dispiegamento. La Flai -aggiunge- ha sempre posto e portato avanti il problema degli alloggi ed il concetto di non idoneità degli stessi a garantire condizioni igienico sanitarie sicure e si è sempre battuta per la condizione fisica delle persone che ci vivono all’interno dichiarando reiteratamente il diniego verso attendamenti e ghetti reputati non capaci a dare tutela e protezione. E’ facile dire, in un momento del genere, “stiamo a casa” per chi una casa, ovvio, ce l’ha, ed osservare le misure di sicurezza che le normative vigenti impongono per evitare contagi e diffusione della pandemia, ma non è certo fattibile per chi vive da queste parti da anni in assembramenti. Oggi più che mai, l’epidemia da covid19, che ha messo in ginocchio l’Italia e alle corde l’intero mondo, ha smascherato in maniera risolutiva quanto di cattivo la politica ha prodotto in tema di accoglienza ed è per questo -conclude Borgese- che esortiamo la regione Calabria e l’assessore Gallo, che ha annunciato tale provvedimento, di metterlo in atto da subito in maniera tale che venga garantita concretamente la salute dei migranti e di tutti coloro i quali operano accanto quotidianamente”.