Gioia, clamoroso al “Polivalente”! A rischio chiusura Gioiese, Real Gioia e società minori lasciate fuori alla porta. Lo stadio è a rischio chiusura per delle presunte criticità agli impianti elettrici e idrici. Monta la protesta
GIOIA TAURO – Piove sul bagnato a Gioia Tauro, una città – non è azzardato dirlo – ormai praticamente allo sbando. Da inizio anno senza un’Amministrazione; tremendamente scossa da una serie micidiale di operazioni antimafia, che hanno scoperchiato gli anfratti neri del malaffare; nuovamente alle prese con una vergognosa emergenza rifiuti; con il palazzo comunale, da ieri, passato al setaccio dagli 007 della Commissione d’accesso, dalle cui risultanze potrebbe venir fuori l’ennesimo scioglimento e il rinvio delle imminenti consultazioni elettorali; gravata da un’estenuante vertenza lavoratori portuali (400 i dipendenti che rischiano il posto); con un’Authority – la più ampia d’Italia – ancora senza un presidente e, colmo dei colmi, come se ciò non bastasse, adesso, il centro pianigiano – considerato da sempre il più importante della provincia, dopo Reggio – rischia anche di rimanere privo, per lungo tempo, dell’unico impianto sportivo fino ad oggi più o meno praticabile per i circa 500 atleti, giovani gioiesi, che quotidianamente trovano nell’attività fisica, anziché nel vizio, una sana valvola di sfogo.
E’ di poche ore fa, infatti, la clamorosa notizia della chiusura del Polivalente di contrada Lacchi, dedicato alla nobile figura di “Pasquale Stanganelli”, che sarebbe stata disposta (ma non è stata ancora pubblicata l’ordinanza) dal Commissario prefettizio, Domenico Fichera, dallo scorso 31 dicembre alla guida dell’ente, per delle presunte criticità agli impianti elettrici e idrici (lo stadio sarebbe privo di adeguata illuminazione e di acqua calda negli spogliatoi).
Problematiche, queste, che in verità erano state abbondantemente segnalate nei mesi scorsi ma, evidentemente, mai affrontate con la giusta diligenza da chi ne ha avuto competenza. Il tam tam è partito in tarda serata sul social network “Facebook”: all’inizio si è pensato ad una “bufala” ma l’incredulità ha ben presto lasciato spazio allo sgomento allorquando alcuni dirigenti delle diverse società che orbitano nel panorama calcistico cittadino hanno dato conferma esprimendo tutta la propria indignazione, e sollevando, tra l’altro, molte perplessità, tra cui il problema insormontabile di dove svolgere gli allenamenti settimanali, anche in vista di appuntamenti considerati importanti che scandiranno il percorso delle due principali squadre cittadine, la “Gioiese” e il “Real Gioia”, da qui alla chiusura della stagione agonistica che si concluderà tra circa un mese e mezzo.
I viola, ad esempio, domenica saranno impegnati in un derby determinante per la salvezza contro il Rosarno; i rosso-blu, invece, sono in piena lotta per accedere ai play off e tentare il salto di categoria.
Rabbia, mista a sdegno e frustrazione, il sentimento che affiora dai numerosi commenti rimbalzati fin da subito sul web: bersaglio principale l’intera classe dirigente politica accusata, nella migliore delle ipotesi, di manifesta incapacità di fronte ai problemi sollevati dai cittadini.
Impietosa la foto pubblicata sul social da un utente, si tratta di un’immagine che non lascia adito a dubbi di sorta: si scorge un nastro bianco e rosso legato a uno degli ostacoli che, di solito, sono dislocati sulla pista di atletica che circonda il terreno di gioco, ma in questo caso riposto all’ingresso dell’impianto per interdirne l’accesso.
Un rudimentale segnale di “off-limits” che nel corso del pomeriggio ha colto un po’ tutti di sorpresa: dirigenti, giocatori, semplici amatori che ogni giorno frequentano la struttura. Secondo indiscrezioni, sembra che il divieto sia stato disposto dal lunedì al sabato mentre la gare ufficiali della domenica potranno essere regolarmente disputate.
Oltre al dilemma allenamenti, così rimarrebbero comunque inesorabilmente fuori le squadre minori e i tanti appassionati di atletica. Nel corso della giornata, un tecnico del Comune effettuerà un sopralluogo e stilerà una relazione ufficiale dalla quale si capirà con maggiore chiarezza lo stato della situazione. In caso di risultanze che attestino una sorta di “inagibilità”, la Gioia sportiva non avrebbe ulteriori alternative se non quella di esiliare in strutture limitrofe, con tutte le difficoltà economiche del caso che andrebbero a pesare su delle realtà già abbastanza precarie.
Il glorioso “Cesare Giordano”, infatti, da tempo interessato da lavori di rifacimento risulta essere in perenne fase di realizzazione, come la tela di Penelope. Una brutta faccenda, destinata a suscitare scalpore, che ricorda, per certi versi, l’odissea vissuta dalla Palmese qualche anno addietro, quando fu costretta a giocare un’intero campionato e parte di un’ulteriore successiva stagione al Giovanni Paolo II di Rosarno.
E che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, la drammaticità della situazione relativa all’impiantistica sportiva nel reggino che andrebbe presa di petto una volta per tutte. Ad ogni modo, sia le Società che le rispettive tifoserie unite ma anche diverse altre realtà associative e personalità locali a breve potrebbero scendere sul piede di guerra, con delle manifestazioni di protesta pacifiche ma alquanto eclatanti … come dimenticare, a tal proposito, il clamoroso precedente di qualche anno addietro che vide alcuni calciatori svolgere la loro sessione di allenamento in pieno centro città, proprio davanti le porte del Comune …