Gigliotti (Italia nostra) lancia l’allarme: “Il Governo autorizza a nuove trivellazioni nello Jonio”
redazione | Il 05, Lug 2014
“La volontà democratica, la questione ambientale cancellate in favore di interessi distanti da quelli sostenuti dalle popolazioni interessate”
Gigliotti (Italia nostra) lancia l’allarme: “Il Governo autorizza a nuove trivellazioni nello Jonio”
“La volontà democratica, la questione ambientale cancellate in favore di interessi distanti da quelli sostenuti dalle popolazioni interessate”
Riceviamo e pubblichiamo:
Sul Bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle
georisorse (Buig) di giugno 2014 sono stati pubblicati il Decreto
ministeriale 9 giugno 2014 relativo al permesso di ricerca “D.R. 74.-AP”
della società Apennine Energy spa ed una nuova istanza di permesso di
prospezione – la “d 3 F.P.-SC” – presentata dalla Società Schlumberger
Italiana spa. Il decreto del ministro Guidi autorizza nuovamente l’Apennine
Energy, già titolare dell’ istanza “d.150 D.R-.CS”, nonostante i pareri
contrari e le opposizioni dei Comuni calabresi sui quali insiste l’area
costiera a vocazione turistica, agricola ed ambientale con ecosistemi
marini unici e di grande rilievo. L’area del permesso, estesa in un raggio
di 63,13 Kmq, è immediatamente a ridosso della costa dei comuni di
Trebisacce, Cassano allo Ionio, Rossano, Amendolara, Corigliano Calabro,
Calopezzati, Villapiana, Albidona e Brosia
Le opposizione dei comuni dello Jonio sono considerate pari a zero così
come le vocazioni dei territori e del mare Jonio, allorquando nel decreto
del ministro Guidi si afferma come preminente “la valorizzazione delle
risorse nazionali di idrocarburi, in attuazione degli obiettivi
programmatici individuati nel documento di Strategia Energetica
Nazionale (SEN), approvato con Decreto Interministeriale dell’8 marzo 2013,
che prevede, tra l’altro, lo sviluppo sostenibile della produzione
nazionale di idrocarburi nel rispetto dei più elevati standard
internazionali in termini di sicurezza e tutela ambientale”. La volontà
democratica, la questione ambientale cancellate in favore di interessi
distanti da quelli sostenuti dalle popolazioni interessate.
Il decreto Ministeriale autorizza ad eseguire un programma lavori che nella
prima fase prevede l’acquisizione di linee sismiche (entro 12 mesi dal
conferimento del permesso) con rielaborazione dei dati sismici (circa 400
Km di linee). Nella seconda fase è prevista la perforazione di “un primo
pozzo esplorativo entro 3 anni dal conferimento del permesso, previa
procedura di VIA, con la perforazione di un pozzo esplorativo, con
postazione a partire dalla terraferma, della profondità massima prevista di
1.500 m fino ai livelli sabbiosi del Pleistocene e Miocene”.
In qualità di referente regionale dell’ambiente per la Calabria manifesto
tutta la contrarietà: si tratta in sostanza di una superficie marina
situata al centro del Mar Jonio estesa su 4,059 Kmq. Per quest’area è
prevista la consultazione pubblica con procedure VIA. Il Mar Jonio e le
coste lucane, calabresi e pugliesi del Golfo di Taranto devono per il
governo diventare un grande business a spese del rispetto ambientale
mentre l’entroterra un “hub energetico” con trivellazioni ovunque, persino
nelle aree protette, considerate le istanze già presentatate da numerose
compagnie petrolifere alle quali il Ministero dello Sviluppo Economico
attribuisce ruolo centralità strategica per lo sviluppo mentre per le
comunità del sud sono il colpo mortale al proprio futuro.
Invitamo pertanto il governo a rrivedere questo sciagurato disegno e fare
così un passo indietro.
Giuseppe Gigliotti
Responsabile regionale dell’ambiente per la Calabria
Italia Nostra