Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Formigoni: ‘Dimissioni? Io non ho fatto errori’

Formigoni: ‘Dimissioni? Io non ho fatto errori’

| Il 11, Ott 2012

Salvini: ‘Formigoni non si occupi Veneto e Piemonte’. Alfano: ‘Pronti a premere tasto reset’

Formigoni: ‘Dimissioni? Io non ho fatto errori’

Salvini: ‘Formigoni non si occupi Veneto e Piemonte’. Alfano: ‘Pronti a premere tasto reset’

 

 

(ANSA) ROMA – “Io non ho fatto nessun errore. La mia Regione è l’unica che ha i conti in ordine”. Risponde così Roberto Formigoni, governatore della Lombardia, a chi gli chiede se si dimetterà in seguito agli scandali che hanno colpito la Regione.

“Se i leghisti vogliono il dialogo devono ritirare le dimissioni, decidano se vogliono far parte dell’alleanza in Lombardia, Veneto e Piemonte”. Così Formigoni questa mattina durante la telefonata di Belpietro sulla crisi regionale.

“Non ho detto che non mi dimetto, ho detto che la Lega ieri ha dato le proprie dimissioni, io ne ho preso atto. Se la Lega conferma che è fuori dai giochi andrò a un rinnovamento completo della Giunta o si andrà ad elezioni”.

”L’accusa sollevata contro Zambetti è di una gravità assoluta, è inaccettabile. O è un abbaglio incredibile della magistratura,e credo proprio di no, oppure Zambetti è uno spergiuro che ha tradito la fiducia di tutti noi. Siamo in presenza di un politico che non solo ha tradito, è andato a comprare voti dalla ‘ndrangheta, ma ha tradito anche il proprio presidente e il proprio partito’. Di fronte a questo salto di qualità negativo – ha aggiunto – io prenderò decisioni forti, nette. La ‘ndrangheta non deve avere accesso nelle istituzioni e non lo avra'”.

Se la Lega conferma che si tira fuori dall’alleanza per Lombardia, Veneto e Piemonte “provvederò subito ad assegnare le deleghe degli assessori leghisti dimissionari perché non si possono lasciare senza presidio assessorati importanti”. In quel caso “si andrà alle elezioni con giunta guidata da Formigoni”.

“Non è un ricatto” legare il destino della giunta lombarda con i governi di Piemonte e Veneto che sono frutto “di un accordo politico per le elezioni del 2010 con cui si stabilì che due regioni andavano alla Lega e la Lombardia al Pdl. Su questo – ha aggiunto – vi sono parole chiarissime di Berlusconi ed Alfano”.

Consiglieri e assessori della Lega lombardi hanno consegnato ieri le proprie dimissioni al partito e oggi Roberto Maroni e Matteo Salvini andranno dal governatore Roberto Formigoni “lasciandogli la scelta se fare un passo indietro o a lato”, con l’alternativa dell’azzeramento della giunta. Comunque andrà a finire nell’incontro “molto probabilmente in Lombardia si andrà a votare in aprile”. “Domani – ha spiegato Salvini lasciando il Pirellone – io e Maroni incontriamo Formigoni con in tasca le dimissioni dei nostri. Lasciamo a Formigoni la scelta se fare un passo a lato o indietro, ci ragioni su stanotte, la Lega è determinata ad andare avanti”. Riferendo le richieste del Carroccio, Salvini ha detto di aspettarsi “quantomeno l’azzeramento della giunta, il dimezzamento degli eventuali nuovi assessori ed eventualmente un nuovo presidente della Giunta”, che traghetti verso le elezioni anticipate. Perché, ha concluso il segretario della Lega Lombarda, ” siamo consci del fatto che prima di aprile si andrà a votare”.

FORMIGONI RITIRA DELEGHE ASSESSORI LEGA – Preso atto delle dimissioni annunciate dalla Lega, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha provveduto con decreto a ritirare le deleghe degli assessori leghisti e di prenderle in carico a sé. E’ quanto si apprende da fonti dell’entourage del governatore.

FORMIGONI, SE CADO POI TOCCA A VENETO E PIEMONTE – “Mi sono sentito con il presidente Berlusconi e con il segretario Alfano, che hanno confermato la linea del Pdl: se cade la Lombardia un secondo dopo cadono Veneto e Piemonte”. E’ quanto ha riferito il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni al suo entourage, secondo il quale il governatore è “assolutamente tranquillo” perché “quella assunta stasera dalla Lega è una decisione presa a livello locale”. “Cara Lega, l’abbiamo detto e ripetuto, ci sono mille modi per suicidarsi: se cade la Lombardia, simultaneamente cadono Piemonte e Veneto”. Lo afferma in una nota il capogruppo del Pdl in Regione Lombardia, Paolo Valentini, in risposta alle scelte annunciate dalla Lega.

L’ARRESTO DI ZAMBETTI – “Sti politici e ‘merda, piccoli e grandi, sono uno peggio dell’altro”. A esprimere il giudizio sono due presunti affiliati alla ‘ndrangheta e l’intercettazione può diventare lo ‘specchio’ di un’inchiesta esplosa stamani e che ha dimostrato, secondo l’accusa, che quella mafia calabrese, non solo parla così al telefono della classe politica, ma si è comprata un assessore della Regione Lombardia.

Domenico Zambetti del Pdl, all’assessorato alla Casa dal 2010, è finito in carcere assieme ad altre 19 persone, tra cui presunti boss e affiliati alla cosca Mancuso-Di Grilli, un medico e Ambrogio Crespi, fratello del noto sondaggista. Mentre il sindaco di Sedriano, hinterland milanese, è agli arresti domiciliari.

Per la prima volta è stato accertato, con conseguente arresto, il voto di scambio in Lombardia, dopo che diversi blitz nella regione, compresa la maxi-operazione ‘Infinito’, nei mesi scorsi avevano sollevato un velo sulla cosiddetta ‘zona grigia’ della ‘Ndrangheta, ‘sfiorandò anche alcuni politici.

In poche parole, infatti, Zambetti, che è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso e corruzione, avrebbe pagato 200 mila euro agli uomini del clan per ottenere da loro un ‘pacchetto’ di 4 mila voti, al prezzo di 50 euro a voto, per essere rieletto alle Regionali del 2010 (prese circa 11 mila preferenze).

E’ saltato fuori poi che il clan avrebbe inquinato anche le elezioni comunali di Milano del 2011, raccogliendo voti per Sara Giudice, la cosiddetta ‘anti-Minetti’ (non venne eletta), dopo un presunto accordo tra il padre di lei, Vincenzo (indagato), e uno degli arrestati. L’inchiesta, condotta dai carabinieri del Comando Provinciale, è anche l’ennesima che rischia di travolgere il Pirellone.

FORMIGONI – ”Ho revocato le deleghe all’assessore Zambetti. Ciò di cui si parla è estremamente grave”: lo riferisce, via Twitter il presidente della Lombardia Roberto Formigoni, dopo l’arresto dell’assessore regionale alla Casa. Formigoni non prende in considerazione l’ipotesi di lasciare la presidenza della Lombardia. Alle domande dei cronisti, a margine di un evento a Milano, su sue possibili dimissioni, il governatore ha risposto: “L’accusa è estremamente grave, riguarda l’assessore Zambetti che è già stato sollevato dal suo incarico”.

PISAPIA – ”Dopo quest’ultimo fatto non si può più andare avanti così”: è la risposta del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, alle domande dei cronisti sull’opportunità che il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, si dimetta dopo l’arresto dell’assessore regionale alla casa, Domenico Zambetti.

BOCCASSINI – L’operazione che stamani ha portato in carcere l’assessore regionale lombardo Domenico Zambetti testimonia un “patto criminale tra un rappresentante delle Istituzioni e un gruppo della criminalità organizzata mafiosa”. Lo ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini. Il politico, in base a questo passo, ha chiarito il magistrato, è diventato “un patrimonio dell’organizzazione mafiosa che da lui pretendeva favori”. L’operazione che stamani ha portato in carcere l’assessore regionale lombardo Domenico Zambetti testimonia un “patto criminale tra un rappresentante delle Istituzioni e un gruppo della criminalità organizzata mafiosa”. Lo ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini. Il politico, in base a questo passo, ha chiarito il magistrato, è diventato “un patrimonio dell’organizzazione mafiosa che da lui pretendeva favori”. Con l’inchiesta è stato dimostrato “per la prima volta” in Lombardia l’esistenza del voto di scambio e soprattutto si è applicato “l’articolo 416 ter del codice penale che punisce chi chiede i voti alle cosche e in cambio paga”. Lo ha chiarito il procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini.

SAVIANO – ”Zambetti: 200mila euro pagati alla ndrangheta in cambio di voti. Cosa dice Maroni? E chi firmò accusandomi di aver dato del mafioso al Nord?”. Così Roberto Saviano commenta a caldo su twitter l’arresto dell’Assessore regionale della Lombardia Domenico Zambetti.

CRESPI,UN ERRORE ARRESTO MIO FRATELLO – ”Un colossale errore”, così il sondaggista Luigi Crespi ha definito l’arresto del fratello Ambrogio nell’ambito dell’inchiesta sulla ‘ndrangheta che ha portato in carcere anche l’assessore regionale Domenico Zambetti. “Questa mattina intorno alle 5 – ha spiegato in una nota Crespi – hanno arrestato mio fratello Ambrogio. Poco fa le carte non erano ancora disponibili alle cancellerie, benché pare che girino già tra i giornalisti. Inoltre, nelle poche parole dedicate a lui nella conferenza stampa tenuta dagli inquirenti alle 11, Ambrogio è stato definito “noto sondaggista” e si sa che mio fratello non ha mai fatto sondaggi in vita sua, quindi non vorrei che avessero sbagliato persona! E’ da quando è nato mio fratello che io vivo in simbiosi con lui, un’intesa perfetta, professionale e umana, che non ha mai avuto interruzioni”.