Farmaci falsi: il fentanyl cinese fa strage E' stato anche la causa della morte di Prince. In Canada 160 morti in tre settimane a causa di pillole in arrivo dalla Cina. Sono pillole che in realtà hanno un contenuto ben diverso da quello dichiarato. Preoccupazione desta anche il Carfentanil
Allarme in Canada per le vittime provocate dal traffico proveniente dalla Cina di
pillole contenenti il Fentanyl, il potente antidolorifico a base di oppio. A Vancouver
solo nella notte tra giovedì e venerdì vi è stato il decesso di una decina di
persone. Da fine novembre in città si registrano già 160 decessi tra i tossicodipendenti
stroncati dagli effetti della sostanza, 50-100 volte più potente della morfina.
Le autorità valutano di decretare lo stato di urgenza sanitaria per lottare contro
il fenomeno che colpisce tutto il Nord America. Un’overdose dell’antidolorifico,
lo scorso 21 aprile, è stata anche la causa della morte di Prince. In casa aveva
diverse pastiglie falsamente etichettate come ”Watson 385”, una dicitura usata
per identificare un preparato con un mix di paracetamolo e idrocodone. In realtà
il contenuto era ben altro. Negli Stati Uniti grande preoccupazione desta anche il
Carfentanil, un tranquillante per animali ancor più potente del Fentanyl. Solo a
Cincinnati in Ohio nella prima metà di settembre 200 persone si sono sentite male
e 3 sono morte. Il 38% di tutti i prodotti sequestrati per irregolarità è costituto
da medicinali falsificati, un mercato che vale addirittura 200 miliardi di dollari
l’anno. E inoltre contiene medicinali il 36% dei colli postali sequestrati. Lo evidenzia
l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nel report “Illicit
trade: convergence of criminal networks”, che scatta una fotografia del fenomeno
negli Stati Ocse senza trascurare i numerosi furti negli ospedali italiani e nella
filiera. Nel nostro Paese, recita il report citando il management di un’azienda,
“spariscono” ogni mese cinque cargo per il trasporto di medicinali. Il Pharmaceutical
Security Institute, citato dall’Ocse, afferma che se nel 2002 si erano registrati
196 eventi criminosi legati alla contraffazione e/o al commercio illegale o al furto
di farmaci, nel 2014 questo numero è salito a 2.177. I dati più recenti di comparazione
mostrano che sia a livello europeo (Commissione Europea) che a livello mondiale (WCO),
la contraffazione continua a crescere parallelamente alla crescita della globalizzazione
e del commercio via internet. E questo pur tenendo conto che si tratta in un caso
come nell’altro di dati interdoganali, che quindi non includono le contraffazioni
prodotte e consumate all’interno della stessa regione doganale. Per quanto concerne
la casistica delle falsificazioni, il 32% dei farmaci contraffatti non contiene principio
attivo, il 20% ne contiene quantità non corrette, il 21,4% è composto da ingredienti
sbagliati, il 15,6% ha corrette quantità di principi attivi ma un packaging falso
e l’8,5% contiene alti livelli di impurità e contaminanti. Internet, infine, resta
la via più diffusa per vendere e comprare questi prodotti: oltre il 50% dei farmaci
reperibili online è falso. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti” cresce, quindi, il valore complessivo della contraffazione, ma
crescono più che proporzionalmente i rischi per il consumatore perché i prodotti
di uso quotidiano e prodotti potenzialmente dannosi per la salute e per la sicurezza
dei consumatori ammontano al 38,6% dei sequestri effettuati nel 2014, confrontati
con il 24,5% del 2013. Una situazione ancora più allarmante se si considera che
circa il 24% dei sequestri ha riguardato farmaci e che tra i colli postali sequestrati
(ovvero i piccoli acquisti effettuati direttamente dal consumatore) circa il 36%
erano medicinali.