Esponente del clan dei calabresi ucciso in Australia L'uomo, sopravvissuto ad un agguato lo scorso anno, era in libertà su cauzione in attesa del processo di dicembre davanti alla Corte Distrettuale di Sydney
CATANZARO – Ancora un’esecuzione di puro stile mafioso in Australia, nella guerra fra bande per il controllo del mercato della droga, che vede fra i protagonisti una consolidata ramificazione della ‘ndrangheta calabrese.
Pasquale Barbaro di 35 anni è stato ucciso la scorsa notte a Sydney con numerosi colpi mentre usciva dalla casa di un suo associato, da due uomini incappucciati subito fuggiti. Il giorno dopo, in un processo per omicidio, in un tribunale di Sydney sarebbe stata ascoltata un’intercettazione di Barbaro che parlava con il boss della temibile banda libanese Brothers for Life.
Barbaro era in libertà su cauzione in attesa del processo in dicembre davanti alla Corte Distrettuale di Sydney, per produzione e traffico della droga ice, dove rischiava una condanna a 20 anni. Pasquale Barbaro, che un anno fa era sopravvissuto a un simile agguato, porta lo stesso nome del nonno, ucciso in una simile esecuzione nel 1990. Suo zio, anche Pasquale Barbaro, sta scontando 30 anni di carcere per l’importazione nel 2009 della quantità record di 4,4 tonnellate di ecstasy, 15 milioni di pasticche nascoste i 3000 barattoli di pomodori pelati provenienti dal porto di Napoli.
E il cugino, anch’egli Pasquale Barbaro, è stato assassinato a Melbourne nel 2003 insieme al noto boss criminale Jason Moran. Secondo il giornalista giudiziario Keith Moor vi sono sospetti che Barbaro fosse diventato un informatore della polizia.
«Il sospetto è che sia stato ucciso per aver violato il codice di omertà, come è successo con suo nonno nel 1990», ha detto alla radio nazionale Abc. L’uccisione potrebbe anche essere legata a qualcosa di diverso dalla guerra fra bande. «Era coinvolto in diversi reati fra cui la droga. E’ ovvio che si sia fatti dei nemici e vi sono stati tentativi di eliminarlo nel passato», ha aggiunto.