Emergenza criminalità a Lamezia Terme, nella notte un attentato contro un negozio commerciale
redazione | Il 11, Dic 2011
Un fatto che, negli ultimi mesi, non è isolato e numerosi i negozi e gli imprenditori che ricominciano a tremare per la richiesta di pizzo e intimidazioni, e questo nonostante il lavoro delle forze dell’ordine che già hanno assicurato alla giustizia numerosi elementi di spicco della criminalità locale
DI Antonietta Bruno
Emergenza criminalità a Lamezia Terme, nella notte un attentato contro un negozio commerciale
Un fatto che, negli ultimi mesi, non è isolato e numerosi i negozi e gli imprenditori che ricominciano a tremare per la richiesta di pizzo e intimidazioni, e questo nonostante il lavoro delle forze dell’ordine che già hanno assicurato alla giustizia numerosi elementi di spicco della criminalità locale
LAMEZIA TERME – Fumo, odore acre a spari nella notte. Un risveglio difficile per i lametini che questa mattina hanno dovuto fare i conti con un bilancio domenicale piuttosto crudo. Ignoti, nella notte hanno preso di mira la saracinesca di un negozio sito in via Adda ed esploso contro la lamiera sei colpi di pistola di grosso calibro.
Un chiaro atto intimidatorio contro i proprietari dell’esercizio commerciale che solo questa mattina, all’apertura del negozio, hanno notato fori profondi sulla saracinesca e avvertito le forze sull’ordine.
Sul luogo, gli uomini della polizia di Stato e della scientifica per i primi rilievi del caso e la speranza di potere individuare qualche elemento che possa dare un note agli autori del grave fatto intimidatorio.
Un fatto che a Lamezia, negli ultimi mesi, non è isolato e numerosi i negozi e gli imprenditori che ricominciano a tremare per la richiesta di pizzo e intimidazioni, e questo nonostante il lavoro delle forze dell’ordine che già hanno assicurato alla giustizia numerosi elementi di spicco della criminalità locale.
Ore le indagini a 360° e la verifica se tutti i fatti della notte, l’incendio della vettura nei pressi del Complesso monumentale San Domenico e delle due vetture di proprietà della famiglia dell’ispettore di polizia penitenziaria in servizio a Vibo Valentia, possano essere in qualche modo opera della stessa persona, collegate tra loro, o soltanto un modo per depistare il già difficile lavoro degli organi inquirenti.
Antonietta Bruno