Emergenza al policlinico di Reggio Calabria
redazione | Il 29, Mar 2012
Si paventa una riduzione dei posti letto, che potrebbe comportare la chiusura del secondo polo sanitario della provincia
di SILVIO MARAGUCCI
Emergenza al policlinico di Reggio Calabria
Si paventa una riduzione dei posti letto, che potrebbe comportare la chiusura del secondo polo sanitario della provincia
di Silvio Maragucci
Desta preoccupazione, e non poco, il paventato taglio di posti letto, in seguito alle misure adottate per il rispetto del piano di rientro, al policlinico “Madonna della Consolazione” di Reggio Calabria. “Sento il dovere di unirmi al coro di preoccupazione che si sta levando da più parti sulla vicenda che interessa il futuro occupazionale dei lavoratori del Policlinico”. Queste le parole dei Nino Foti, capogruppo Pdl in commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei deputati, in relazione alla possibile riduzione di circa 100 unità. Ove realizzato questo taglio, centoquaranta posti sui duecentoventi attuali, comporterebbe la chiusura persino di interi reparti (ostetricia e ginecologia) costringendo l’utenza a rivolgersi ad altre strutture situate fuori la regione Calabria.
Notevole è lo stato di agitazione avvertito dal personale di quello che è il secondo polo sanitario della provincia reggina, se si tiene conto, in aggiunta, della recente chiusura del polo nascite dell’ospedale Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo, che ha certamente aggravato la situazione complessiva, in quanto le partorienti sono state dirottate tutte agli ospedali Riuniti di Reggio o a villa Aurora (per quello che quest’ultima può recepire) determinando una confusione generalizzata.
“L’invito che rivolgo alle parti interessate – conclude Foti – è quello di concertare il più possibile le azioni volte a soddisfare le contrapposte esigenze di Regione, Policlinico e, quel che più conta, i lavoratori che hanno tutto il diritto di poter contare ancora sulla certezza per il futuro di veder mantenuto il proprio posto di lavoro”.
“Colpo al cuore all’ospedalità privata calabrese che rischia di andare incontro a dolorose chiusure e licenziamenti di massa”, è invece il commento al decreto regionale n. 26 del 21 marzo, del consigliere del Pd Nino de Gaetano, il quale sostiene che l’unico criterio adottato dal commissario ad acta per il piano di rientro, è quello del drastico taglio di posti letto con una conseguente riduzione della capacità di accoglienza delle case di cura. “Non sono in discussione le esigenze, da tutti condivise, di contenere la spesa sanitaria – afferma De Gaetano – ma non convincono le modalità e le scelte adottate nel corso di questi mesi che, nel ridimensionare pesantemente il settore pubblico e mettere in crisi quello privato, minacciano pesanti conseguenze non solo sul livello di assistenza sanitaria ai cittadini, ma anche sul livello occupazionale”. È del tutto evidente che una riduzione di posti letto massiccia comporta necessariamente riduzione di personale, non potendo in alcun modo fare affidamento su strumenti di assistenza pubblica, come gli ammortizzatori sociali (cassa integrazione). “Come partito democratico – conclude De Gaetano – sollecitiamo un’immediata marcia indietro da parte del centrodestra regionale”.
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