Effetto Spagna sui mercati. Ma l’Italia e’ in recessione
redazione | Il 11, Giu 2012
Madrid +5, Milano +2% dopo piano di salvataggio Istat: Pil -0,8% primo trimestre, -1,4% annuo
Effetto Spagna sui mercati. Ma l’Italia e’ in recessione
Madrid +5, Milano +2% dopo piano di salvataggio Istat: Pil -0,8% primo trimestre, -1,4% annuo
(ANSA) MILANO – Procedono con il vento in poppa le principali borse europee dopo il via libera al piano da aiuti da 100 miliardi di euro per le banche spagnole. Madrid (+5%) distacca le altre borse, seguita da Francoforte (+2,3%), Milano (+2%) e Parigi (+1,8%). Impennata dei titoli bancari alla Borsa di Madrid. Bankia guadagna oltre il 18%, Bbva, Santander e CaixaBank tutte il 10%. Bene anche gli automobilistici Porsche (+4,85%), Volkswagen (+4,47%), Renault (+3,19%) e Pirelli (+3,26%). Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse europee. – Londra +1,73% – Parigi +1,81% – Francoforte +2,37% – Madrid +5,06% – Milano +1,99% – Amsterdam +1,71% – Stoccolma +2,39% – Zurigo +1,27%.
L’ASIA BRINDA AL SALVATAGGIO – Il via libera del G7 al piano europeo di salvataggio da 100 milioni per le banche spagnole ed il balzo segnato dalle esportazioni cinesi a maggio (+15,3% a fronte di previsioni ferme a +10%) hanno scatenato gli acquisti sui principali listini di Asia e Pacifico. Tokyo ha chiuso con un rialzo dell’1,96%, mentre Hong Kong, ancora aperta, guadagna il 2,3%. In controtendenza soltanto Sidney (-1,09%), frenata dallo scivolone di Qantas Airways e dei titoli estrattivo-minerari. Effetto conti trimestrali a Tokyo per il tecnologico Sumco Corporation (+14,49%). Sugli scudi anche Sharp (+8,16%), che ha annuciato una serie di interventi che vanno dalla ristrutturazione del debito all’avvio di una collaborazione sugli apparecchi telefonici con la taiwanese Hon Hai Precision (+2,57%), mentre la nuova unità video venderà schermi piatti a Foxconn Technology (+4,9% a Taiwan) a partire dal prossimo mese di settembre. Difficoltà a Sidney per Quantas Airways (-8,49%), in trattative con Emitares per arrestare l’emorragia di clienti che fa prevedere al vettore australiano di chiudere in perdita per la prima volta il proprio esercizio. Tensione sugli estrattivo-minerari Sundance (-2,47%) e Fortescue (-1,92%). Bene invece Bhp Billiton (+1,04%). Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico. – Tokyo +1,96% – Hong Kong +2,39% (seduta in corso) – Shanghai +1,03% (seduta in corso) – Taiwan +1,72% – Seul +1,71% – Sidney -1,09% – Mumbai +0,85% (seduta in corso) – Singapore +1,59% – Giakarta +0,80% (seduta in corso).
SPREAD BTP-BUND APRE IN CALO INTORNO A 420 – In avvio di seduta lo spread tra BTp e Bund è in calo, sotto i 420 punti (419,2) con un rendimento al 5,592%. Alla vigilia lo spread si era attestato a 441,8 punti. Anche il differenziale dei titoli spagnoli con la Germania segna un arretramento dopo il piano di salvataggio delle banche iberiche a 461,5 punti (484 alla chiusura di venerdì) e un rendimento al 6%.
PIL: ISTAT CONFERMA, IN 1/MO TRIM, -0,8% CONGIUNTURALE – Nel primo trimestre del 2011 il Pil è diminuito, rispetto al trimestre precedente, dello 0,8%. Lo comunica l’Istat confermando la stima preliminare diffusa a metà maggio. Nel primo trimestre del 2012 il Pil é diminuito invece, rispetto al primo trimestre 2011, dell’1,4%. L’Istat rivede dunque al ribasso la stima preliminare (diffusa a metà maggio) dove si indicava un calo tendenziale dell’1,3%. Il calo del prodotto interno lordo nel primo trimestre del 2012 (-0,8% congiunturale) è il peggiore da tre anni, ovvero dal primo trimestre 2009, quando per l’economia italiana si era registrato un calo del 3,5%, sempre rispetto al trimestre precedente. L’Italia è in recessione, conferma l’istituto di statistica. Nel primo trimestre del 2012 la spesa delle famiglie italiane è diminuita del 2,4% rispetto al primo trimestre del 2012 e dell’1% rispetto al trimestre precedente. Gli italiani tirano la cinghia: nel primo trimestre del 2012 gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti dell’11,8%, quelli di beni non durevoli del 2,3% e gli acquisti dei servizi dello 0,2%. A diffondere i dati sulla spesa delle famiglie è l’Istat nel comunicato sul Pil.
CINA A UE: BENE SU SPAGNA,ORA MISURE PIU’ DECISE – La Cina ritiene che il pacchetto di aiuti finanziari offerto alla Spagna dall’Ue avrà “un effetto positivo sul breve periodo”, ma ritiene che l’Europa debba prendere “altre decise misure per la salvaguardia della stabilità a lungo termine della regione”. Lo ha detto il viceministro delle finanze di Pechino Zhu Guangyao. Il rappresentante del governo cinese ha parlato a pochi giorni dal vertice del G20 che si terrà a Los Cabos, in Messico, all’ inizio della prossima settimana. In una conferenza stampa di presentazione del vertice tenuta oggi a Pechino, Zhu ha aggiunto che la Cina “é pronta ad approfondire la propria collaborazione con l’Ue e il Fondo Monetario Internazionale per affrontare le sfide” presentate dalla crisi economica internazionale.
RAJOY: VITTORIA PER L’EURO, NON E’ SALVATAGGIO
I 100 miliardi di euro per la Spagna non sono un salvataggio bensì la vittoria della credibilità dell’Euro e della Ue, e un chiaro segnale per i mercati: il giorno dopo la richiesta di aiuti da parte di Madrid, il premier Mariano Rajoy, le autorità europee e il G7 cantano vittoria, mentre tra analisti e investitori monta il timore che il sostegno alle banche iberiche sia solo il primo passo verso un destino simile a quello della Grecia. Troppi gli ostacoli per la ripresa della Spagna, piegata da un deficit più ampio del previsto, dalla recessione che cresce e dalla disoccupazione record e, per molti, salvare gli istituti non basterà. “Ieri ha vinto la credibilità del progetto europeo, la solidità del nostro sistema finanziario” e l’Euro, che è un progetto “irreversibile”, ha detto oggi il premier spagnolo Mariano Rajoy che a soli cinque mesi dal suo insediamento ha dovuto già cedere alle pressioni di agenzie di rating, Eurozona e Bce, che cercano di sventare un altro ‘scenario Grecia’ intervenendo a gamba tesa nella crisi spagnola. Una mossa apprezzata dal G7, che vede “un progresso verso una più rilevante unione finanziaria e fiscale nell’Unione europea”. Dopo aver spinto Madrid a chiedere gli aiuti, oggi l’Europa parla ai mercati, cercando di rassicurarli in vista dell’esame a cui domani sottoporranno il piano di aiuti: l’accordo per il salvataggio delle banche spagnole invia un segnale “molto chiaro” sulla determinazione della zona Euro a salvaguardare la propria stabilità, ha detto oggi il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn, convinto che si tratti di una misura in grado di placare le turbolenze e frenare il contagio. La speranza delle istituzioni europee è che, ‘curando’ in tempo la crisi delle banche iberiche, si possano evitare ricadute sul debito e dubbi sulla solvibilità del Paese. Una crisi di fiducia degli investitori è però un rischio reale e anche Rajoy parla di “situazione delicata”, con un Paese appena declassato di tre gradini e ora sull’orlo del rating ‘spazzatura’: la Spagna non ha saputo far fronte alle necessità di ricapitalizzazione dei suoi istituti, non è riuscita a raggiungere gli obiettivi di riduzione del deficit per il 2012, e non ha saputo mettere un freno alle spese incontrollate dei governi regionali. Inoltre, il governo deve ancora rifinanziare 47,3 miliardi di euro di debito in scadenza a fine anno e le Regioni, tutte in rosso, hanno altri 15,7 miliardi in scadenza nella seconda metà dell’anno: tutto fa pensare che non saranno aste facili. Per questo, intervenire solo sugli istituti potrebbe non bastare a salvare la Spagna: la sfida, per un Paese con la disoccupazione più alta d’Europa, arrivata lo scorso mese al 24% (l’Italia è al 9%), è rimettere in moto quel circolo virtuoso che consenta di dare credito alle imprese per creare occupazione e far quindi ripartire i consumi, azzerando i danni per l’economia reale. In una parola: far ripartire la crescita. “Quello che è successo ieri è stata l’apertura di una linea di credito per il nostro sistema finanziario, con l’obiettivo di recuperare la solvibilità del sistema finanziario e avere quindi la possibilità di accesso al credito per le famiglie e per gli imprenditori. In modo da tornare a crescere”, ha detto oggi Rajoy. Per centrare l’obiettivo crescita, può contare su diversi alleati: da Monti a Hollande, che sotto la spinta di Obama vogliono presentarsi al vertice europeo del 28 giugno con delle proposte precise per rilanciare lo sviluppo e dimostrare che l’Europa – un mercato da oltre 500 milioni di consumatori – è ancora appetibile per gli investitori. Rilanciare la crescita, contando anche sul sostegno già assicurato dagli Usa, è l’unico modo per rassicurare gli scettici come la Gran Bretagna, che anche oggi ha accusato l’Europa di uccidere la sua ripresa, e per mettere in sicurezza i Paesi a rischio, tra cui l’Italia, considerata la prossima pedina in bilico sulla scacchiera di Eurolandia