Editoria, indagine della Procura sulla mancata uscita de L’Ora della Calabria
redazione | Il 22, Feb 2014
Lo scrive il quotidiano, mercoledì il direttore Regolo dai magistrati
Editoria, indagine della Procura sulla mancata uscita de L’Ora della Calabria
Lo scrive il quotidiano, mercoledì il direttore Regolo dai magistrati
COSENZA – Il direttore de “l’Ora della Calabria” Luciano Regolo sarà sentito mercoledì prossimo dai magistrati della Procura della Repubblica di Cosenza in relazione alla vicenda, denunciata nei giorni scorsi dallo stesso Regolo, relativa alla mancata uscita del giornale per impedire la pubblicazione di un articolo relativo ad un’inchiesta sul figlio del senatore del Ncd Antonio Gentile. Lo scrive lo stesso quotidiano, sostenendo che la Procura ha aperto un’indagine sulla vicenda. Regolo, mercoledì scorso, ha sostenuto che martedì, ultimata la lavorazione del giornale, l’editore Alfredo Citrigno gli ha chiesto se non fosse possibile ritirare un articolo relativo all’indagine sul figlio del senatore Tonino Gentile, Andrea, nei confronti del quale la Procura ipotizzerebbe i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell’ambito del caso delle consulenze affidate dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza che ha portato, tra l’altro, all’interdizione per due mesi del direttore generale Gianfranco Scarpelli e all’emissione dell’avviso di conclusione indagini per lo stesso Scarpelli ed altre otto persone. Il direttore de l’Ora della Calabria ha anche riferito che durante il colloquio, l’editore ha ricevuto la telefonata dello stampatore del giornale Umberto De Rose, il quale, ”ponendosi come ‘mediatore’ della famiglia Gentile, faceva ulteriori pressioni per non pubblicare la notizia. De Rose, dopo avere chiamato insistentemente la redazione, soltanto alle due di notte ha fatto sapere che il giornale non poteva andare in stampa per un guasto alle rotative”. Alle dichiarazioni di Regolo hanno replicato Citrigno e De Rose. Citrigno ha riferito di aver chiesto al direttore la “verifica della veridicità e della fondatezza della notizia riguardante l’indagine a carico del figlio del senatore Gentile. Che poi il giornale non sia stato stampato non è dipeso sicuramente da me. Anzi, la mancata pubblicazione ha rappresentato per me un danno economico”. De Rose, invece, ha rilevato che “se si ipotizza che ho volontariamente dichiarato un guasto alla rotativa per impedire la stampa del giornale, allora devo replicare affermando che non avrei avuto nessuna eventuale necessità di fare pressioni preventive, atteso che il guasto lo avrei potuto simulare a qualsiasi ora”. Il giorno successivo è intervenuto anche il sen. Gentile che ha sostenuto di avere “dato mandato ai miei legali di proporre immediatamente querela nei confronti di quanti, senza alcun elemento e senza alcun contraddittorio, mi hanno accusato di essere il responsabile di una storia incredibile rispetto alla quale sono totalmente estraneo”.