Dopo 50 anni abbattuto ecomostro a San Giovanni in Fiore, il sindaco, “Gli abusi vanno rimossi, mai più violenze verso l’ambiente” Succurro ha lanciato un messaggio netto e inequivocabile contro l'abusivismo edilizio e per la tutela dell'ambiente, in coerenza con il proprio programma politico di promozione e valorizzazione della bellezza del territorio
Il Comune di San Giovanni in Fiore ha provveduto ad abbattere l’ecomostro del villaggio Rovale, nei pressi di Lorica, nel Parco nazionale della Sila, presente sul posto da una cinquantina di anni. L’ente è intervenuto a seguito di una recente sentenza del Consiglio di Stato che aveva confermato la legittimità della deliberazione della giunta comunale, guidata dalla sindaca Rosaria Sucurro, con cui si disponeva la demolizione d’ufficio del fabbricato, data la resistenza del proprietario a procedere per conto proprio. «Le opere abusive – ha detto la sindaca Succurro, che ha voluto assistere di persona alla demolizione dell’ecomostro di Rovale – devono essere eliminate. Questo luogo doveva e deve essere salvaguardato. È un luogo mozzafiato, con angoli suggestivi che vanno valorizzati. Ed è per questo che noi oggi siamo qui, proprio per distruggere ciò che l’uomo in maniera abusiva aveva creato». Succurro ha lanciato un messaggio netto e inequivocabile contro l’abusivismo edilizio e per la tutela dell’ambiente, in coerenza con il proprio programma politico di promozione e valorizzazione della bellezza del territorio di San Giovanni in Fiore, nel cuore dell’altopiano silano. «Gli abusi vanno rimossi, mai più cementificazione selvaggia – ha aggiunto la sindaca – e violenze nei confronti dell’ambiente della nostra Sila».