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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Coronavirus, la satira di Domenico Caruso

Coronavirus, la satira di Domenico Caruso
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La nostra Piana e il coronavirus

A braccia tese voglio qui cantare
la malasorte della Terra mia,
per colpa di chi sta lì a comandare
i nostri figli son andati via.

Questo paese sembra un cimitero,
non c’è più pace né vita futura;
quel che si dice è tristemente vero:
siamo rimasti dentro quattro mura.

Siamo malati e senza compagnia,
ma tartassati senza compassione,
sovrana regna la burocrazia
e per l’onesto s’apre la prigione.

Anche sull’acqua e il pane la mazzetta
con l’IVA nella spesa devi dare;
attento sull’igiene, dammi retta:
potresti qualcosina risparmiare.

Dall’alto fino ai ranghi comunali
non c’è giustizia per i cittadini,
in carica son sempre tutti uguali:
spietate autorità, veri aguzzini.

Questo coronavirus ha rilevato
la debolezza umana e l’importanza
d’esser uniti quando nello Stato
una calamità per tutti avanza.

Soltanto allora un impeto di rabbia
ci coglie nel vederci abbandonati,
negli occhi ci hanno messo tanta sabbia:
senza ospedali siamo rovinati!

Polistena con Gioia e Taurianova
potrebbero salvar la situazione:
aprendo i nosocomi si rinnova
la nostra sacrosanta aspirazione.

Con tante tasse che dobbiam pagare
quali diritti gode il cittadino?
L’anziano non ha posto dove andare,
il giovane se resta è… poverino!

Il giorno che dovessi tu votare
prendi il forcone e manda tutti via:
con questa gente ipocrita e volgare
non c’è ragione della nostalgia!

Domenico Caruso