Confindustria, Italia comincia lungo sentiero risalita post Covid
redazione | Il 30, Mag 2021
ROMA (ITALPRESS) – L’Italia inizia il lungo sentiero stretto di risalita: primi segnali positivi nei servizi, industria solida. E’ quanto emerge dalla congiuntura di maggio del centro studi di Confindustria.
PIL sulla buona strada. Maggio si è confermato per l’Italia il mese dei graduali allentamenti delle restrizioni anti-Covid, grazie anche al ritmo significativo delle vaccinazioni. Ciò rende possibile nel 2° trimestre un primo, piccolo, aumento del PIL, cui seguirà un forte rimbalzo nel 3° e 4° pari a oltre il +4%, che si consoliderà grazie all’impatto che verrà dagli investimenti finanziati dal piano europeo NG-EU.
Industria avanti. La produzione industriale è rimasta stabile a marzo (-0,1%), peggio delle attese, chiudendo il 1° trimestre al +0,9%. Il trascinamento statistico nel 2° trimestre è nullo e in aprile si stima una tenuta (nonostante il PMI salito a 60,7), ma è comunque prevista una variazione positiva nel trimestre: le attese di produzione sono in deciso aumento e le scorte in rapido decumulo; ciò indica una domanda oltre le previsioni e un necessario riaccumulo di stock, che sosterrà la produzione.
Qualcosa si muove nei servizi.
I tassi europei continuano a risentire in misura attenuata del rialzo registrato negli USA (+1,0% in un anno), grazie al proseguire degli acquisti di titoli da parte della BCE. Il rendimento del BTP decennale è salito di poco a maggio (0,91% in media), in linea con un leggero aumento negli altri paesi dell’euro: si è ampliato appena (1,08%) lo spread sul Bund tedesco, che resta negativo (-0,16%).
L’export italiano è ripartito in marzo (+2,6% a prezzi costanti; +1,1% nel 1° trimestre), tornando sui livelli pre-crisi. A trainare la risalita sono state le vendite nei paesi UE; più deboli quelle extra-UE, che però sono rimbalzate in aprile (+7,3% in valore). Sono in espansione le vendite all’estero di beni intermedi e di consumo, in risalita quelle extra-UE di beni di investimento in aprile.
La dinamica dei consumi delle famiglie è stata debole fino ad aprile, a causa dell’incertezza sulla crisi sanitaria e delle misure di contenimento in atto per fermare l’epidemia di Covid. La spesa, pur avendo recuperato in parte, appare lontana dai livelli pre-crisi. L’indicatore dei consumi di Confcommercio in aprile risulta in marginale arretramento, è aumentato del 45% rispetto a un anno prima, ma segna un -23% rispetto ad aprile 2019. Le immatricolazioni di auto in aprile si sono attestate a circa 145mila, contro le 4mila di aprile 2020 quando l’Italia era in pieno lockdown, ma rispetto ad aprile 2019 i livelli sono ancora inferiori del 17%.
Ancora bassa inflazione in Italia. Coerente con la debolezza della domanda, la dinamica dei prezzi al consumo in Italia resta bassa: è risalita al +1,1% annuo in aprile, da valori negativi a fine 2020. Siamo molto sotto l’obiettivo BCE del 2,0% (+1,6% l’inflazione nell’Eurozona). La risalita dei prezzi in Italia è stata trainata dal rialzo dei prezzi energetici (+9,8%), che però è transitorio, data la stabilizzazione del Brent ai livelli pre-crisi. La dinamica dei prezzi finali dei beni industriali, invece, resta molto moderata (+0,3% annuo). E la core inflation, compresi anche i prezzi dei servizi, è molto bassa (+0,5%). Anche se l’attesa ripartenza dei consumi e il piano NG-EU creeranno più spazio per aumenti dei prezzi, siamo lontani da uno scenario inflazionistico.
(ITALPRESS).
PIL sulla buona strada. Maggio si è confermato per l’Italia il mese dei graduali allentamenti delle restrizioni anti-Covid, grazie anche al ritmo significativo delle vaccinazioni. Ciò rende possibile nel 2° trimestre un primo, piccolo, aumento del PIL, cui seguirà un forte rimbalzo nel 3° e 4° pari a oltre il +4%, che si consoliderà grazie all’impatto che verrà dagli investimenti finanziati dal piano europeo NG-EU.
Industria avanti. La produzione industriale è rimasta stabile a marzo (-0,1%), peggio delle attese, chiudendo il 1° trimestre al +0,9%. Il trascinamento statistico nel 2° trimestre è nullo e in aprile si stima una tenuta (nonostante il PMI salito a 60,7), ma è comunque prevista una variazione positiva nel trimestre: le attese di produzione sono in deciso aumento e le scorte in rapido decumulo; ciò indica una domanda oltre le previsioni e un necessario riaccumulo di stock, che sosterrà la produzione.
Qualcosa si muove nei servizi.
I tassi europei continuano a risentire in misura attenuata del rialzo registrato negli USA (+1,0% in un anno), grazie al proseguire degli acquisti di titoli da parte della BCE. Il rendimento del BTP decennale è salito di poco a maggio (0,91% in media), in linea con un leggero aumento negli altri paesi dell’euro: si è ampliato appena (1,08%) lo spread sul Bund tedesco, che resta negativo (-0,16%).
L’export italiano è ripartito in marzo (+2,6% a prezzi costanti; +1,1% nel 1° trimestre), tornando sui livelli pre-crisi. A trainare la risalita sono state le vendite nei paesi UE; più deboli quelle extra-UE, che però sono rimbalzate in aprile (+7,3% in valore). Sono in espansione le vendite all’estero di beni intermedi e di consumo, in risalita quelle extra-UE di beni di investimento in aprile.
La dinamica dei consumi delle famiglie è stata debole fino ad aprile, a causa dell’incertezza sulla crisi sanitaria e delle misure di contenimento in atto per fermare l’epidemia di Covid. La spesa, pur avendo recuperato in parte, appare lontana dai livelli pre-crisi. L’indicatore dei consumi di Confcommercio in aprile risulta in marginale arretramento, è aumentato del 45% rispetto a un anno prima, ma segna un -23% rispetto ad aprile 2019. Le immatricolazioni di auto in aprile si sono attestate a circa 145mila, contro le 4mila di aprile 2020 quando l’Italia era in pieno lockdown, ma rispetto ad aprile 2019 i livelli sono ancora inferiori del 17%.
Ancora bassa inflazione in Italia. Coerente con la debolezza della domanda, la dinamica dei prezzi al consumo in Italia resta bassa: è risalita al +1,1% annuo in aprile, da valori negativi a fine 2020. Siamo molto sotto l’obiettivo BCE del 2,0% (+1,6% l’inflazione nell’Eurozona). La risalita dei prezzi in Italia è stata trainata dal rialzo dei prezzi energetici (+9,8%), che però è transitorio, data la stabilizzazione del Brent ai livelli pre-crisi. La dinamica dei prezzi finali dei beni industriali, invece, resta molto moderata (+0,3% annuo). E la core inflation, compresi anche i prezzi dei servizi, è molto bassa (+0,5%). Anche se l’attesa ripartenza dei consumi e il piano NG-EU creeranno più spazio per aumenti dei prezzi, siamo lontani da uno scenario inflazionistico.
(ITALPRESS).