Catanzaro: blitz al Mater Domini di Nesci e Parentela I due parlamentari del Movimento Cinque Stelle scrivono ancora al dg Fatarella per chiedere una commissione sulla Cardiochirurgia universitaria
«Le chiediamo per l’ultima volta la visita della commissione». Con una terza lettera al dg del dipartimento regionale per la tutela della salute, Riccardo Fatarella, i parlamentari M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela hanno chiesto ancora l’invio della commissione della Regione Calabria per la verifica dei requisiti di legge presso la Cardiochirurgia dell’ospedale Mater Domini dell’Università di Catanzaro. Dopo le lettere a Fatarella del 30 giugno e del 7 luglio scorsi, i due deputati sono andati a sorpresa all’ospedale Mater Domini, «per verificare personalmente – hanno scritto oggi al dg – l’esistenza o meno di una sala di terapia intensiva specifica per i pazienti lì operati al cuore». «L’allegato sui requisiti regionali di accreditamento prevede – hanno evidenziato nella lettera i due parlamentari M5s – per una tipologia di struttura cardiochirurgica come quella del Mater Domini la disponibilità di 4 letti di terapia intensiva, da non intendersi, evidentemente, come ‘prenotati’ e allocati nella sala della terapia intensiva generale. Abbiamo potuto verificare sul posto la mancanza di codesto requisito obbligatorio. I pazienti operati finiscono nella terapia intensiva generale». «Secondo il commissario aziendale, il direttore sanitario e il primario del reparto, coi quali abbiamo parlato – hanno raccontato i parlamentari nella lettera –, ciò non costituisce un problema, in quanto a loro dire al Campus Biomedico di Roma è uguale, non vi sono norme contrarie e non si sono registrati altri casi di sepsi oltre a quelli già denunciati». A Fatarella, Nesci e Parentela hanno riportato la vicenda dei precedenti casi di infezione da Klebsiella nella Cardiochirurgia del Mater Domini, per cui è emerso formalmente «che le stanze di isolamento non sono sufficienti a dare risposta alla necessità assistenziali in emergenza, né l’attivazione dell’isolamento funzionale offre garanzie sufficienti». È anche emerso – hanno scritto Nesci e Parentela – che al Mater Domini «sono state attivate terapie intensive pneumologica, oncologica e cardiologica, ma mai la terapia intensiva cardiochirurgica».
«Stupisce che ancora manchi la terapia intensiva dedicata presso la Cardiochirurgia, nonostante il finanziamento extra che per l’ospedale l’Università di Catanzaro riceve illecitamente dalla Regione Calabria».