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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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“Basta con i tatticismi, la nostra gente non ne può più” È quanto dichiara il consigliere regionale Domenico Bevacqua

“Basta con i tatticismi, la nostra gente non ne può più” È quanto dichiara il consigliere regionale Domenico Bevacqua
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“Non c’è più nulla da attendere: i ballottaggi del voto amministrativo hanno eliminato
ogni residuo dubbio e rendono incomprensibile ogni ulteriore tentativo di rinvio
o di melina di parte. Le mezze soluzioni sarebbero, come sempre, solo una mancata
soluzione: non ci si illuda di poter alimentare la prospettiva di un segretario a
termine. Il PD nazionale deve celebrare senza indugi un congresso immediato che elegga
un nuovo segretario autorevole e pienamente legittimato e un nuovo gruppo dirigente”.
È quanto dichiara il consigliere regionale Bevacqua, il quale così prosegue: “La
vittoria delle destre a trazione leghista è netta, indiscutibile e priva di sfumature:
non possiamo continuare a balbettare, rifugiandoci nei tatticismi e nelle appartenenze
a schieramenti interni che non rappresentano altro che sé stessi. Abbiamo bisogno
di una linea chiara e di una voce univoca. In un battito d’ali è trascorsa un’era
e noi non possiamo continuare a parlarci addosso adagiati nel passato: in politica,
la stasi è inutile e non fa altro che agevolare il crollo”. “C’è ancora – continua
Bevacqua – tutto un popolo che di riformismo e di sinistra sente il bisogno, ma con
questo popolo, con questi cittadini, il PD ha smesso da tempo di avere rapporti,
lasciando vuote e aperte quelle praterie nelle quali sono cresciuti la paura, il
rancore e la rivendicazione esasperata del particolare”. “Non ci sono scorciatoie
– conclude Bevacqua – non ci sono dilazioni, c’è soltanto che bisogna ricominciare
dall’inizio: partendo dai territori, dalle mille periferie, dai buoni amministratori,
da persone credibili capaci di interloquire con credibilità con i bisogni reali dei
cittadini. La rincorsa alle destre, al leaderismo e alle modalità comunicative del
populismo si è rivelata un disastro: bisogna offrire un’alternativa. E l’alternativa
si trova tutta nelle nostre radici. Un autentico riformismo di sinistra ha come sua
stella polare gli ultimi, i deboli, coloro che non ce la fanno, a cominciare da quel
Sud che ha dimostrato senza mezze misure il suo rifiuto, il suo rigetto verso i metodi
e le scelte messe in campo negli ultimi anni. Da semplice consigliere regionale che
frequenta senza sosta i territori e le comunità, colgo il grido di allarme, di preoccupazione,
di disperazione, che sale dalla nostra gente. Si presentino con chiarezza le posizioni
che aspirano alla guida, ci si confronti democraticamente e, alla fine, si decida.
Ma non dopodomani, non domani: ora”.