Barricata di fuoco a Roma, assaltati blindati. Scontri in via del Corso e a Montecitorio
redazione | Il 14, Dic 2010
Black bloc in azione nella capitale: lanci di lacrimogeni, bottiglie e petardi
Barricata di fuoco a Roma, assaltati blindati. Scontri in via del Corso e a Montecitorio
Black bloc in azione nella capitale: lanci di lacrimogeni, bottiglie e petardi
ROMA-Altissima la tensione a Roma dove stanno avvenendo scontri con lanci di lacrimogeni, bottiglie e petardi. Centro storico lindato nella Capitale attraversata da quattro cortei, occupazione della pista dell’aeroporto di Palermo, blitz in piazza Affari a Milano, presidio di ricercatori e associati davanti a palazzo Carignano, a Torino, sede del primo Parlamento italiano. Il dissenso contro il Governo e il ddl di riforma dell’università si sta facendo sentire da stamani in tutta Italia in concomitanza con le discussioni in Parlamento per il voto di fiducia al Governo. A Roma posti sotto particolare sorveglianza tutti i palazzi sedi delle istituzioni. Forze dell’ordine e blindati sostano sotto il Campidoglio, piazza Venezia, piazza Santi Apostoli e nei pressi di Palazzo Valentini, sede di Provincia e Prefettura. Centomila – hanno annunciato gli organizzatori – i partecipanti al corteo, tra cui anche precari, esponenti dei centri sociali, aquilani e cittadini di Terzigno. All’altezza dei Fori Imperiali, alcuni manifestanti hanno lanciato petardi che sono finiti all’interno dei Mercati Traianei e nei Fori. LA RUSSA, 50 FERITI TRA FORZE ORDINE – Negli scontri di oggi a Roma ci sono stato cinquanta feriti tra le forze dell’ordine. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. “Qualcuno di più – ha detto il ministro – piuttosto che qualcuno di meno”. QUESTURA: 57 AGENTI FERITI, 41 I FERMATI – Sono 41 le persone fermate in occasione dei ripetuti scontri generati dai manifestanti nel corso delle manifestazioni studentesche odierne provenienti da diverse province d’Italia tra cui Pisa, Genova, Orvieto, Todi, Chieti, Pescara, Forlì, Trento, Bari, Teramo, Napoli ed Asti e dalla Francia. Lo rende noto la questura di Roma. Sono 57 invece gli appartenenti alle Forze dell’ordine rimasti contusi ”a causa degli attacchi subiti da parte di alcuni gruppi di manifestanti”. ASSALTATI BLINDATI GDF, AGENTI PICCHIATI – Fumogeni, pietre, bastoni usati per assaltare tre blindati della Guardia di Finanza. Un gruppo di Black Blok sta assaltando in via del Corso i blindati con dentro i finanzieri che sono accerchiati e vengono picchiati dai teppisti con mazze. Oggetto della furia dei teppisti anche un camioncino dell’Ama, azienda che si occupa della nettezza urbana. Le camionette della Guardia di finanza sono riuscite a sfuggire all’assalto e sono state oggetto del lancio di pietre e bastoni. Contro i mezzi i teppisti hanno scagliato anche cassonetti. In aiuto dei finanzieri sono arrivati polizia e carabinieri che hanno lanciato lacrimogeni. Lungo il percorso i teppisti incendiano cassonetti. BLINDATO GDF IN FIAMME IN VIA DEL BABUINO – Un blindato della Guardia di Finanza é stato dato alle fiamme in via del Babuino. I teppisti ritirandosi verso piazza del Popolo hanno incendiato il mezzo e alcune auto. Il mezzo è ormai completamente avvolto dal fuoco e si sprigiona un fumo nero. GRAVI ATTI VANDALICI BLACK BLOK IN PIAZZA DEL POPOLO – Sanpietrini sollevati, cassonetti di ghisa divelti e rovesciati, coperchi dei tombini sollevati, colonnotti di ferro che delimitano la zona pedonale divelti. Piazza del Popolo è stata devastata dalla furia dei black blok che ora si trovano a piazzale Flaminio. Il gioiello architettonico di Valadier è segnato dai vandalismi. I teppisti hanno usato anche i tavolini e le sedie dei due famosi bar della piazza Canova e Rosati. SUL LUNGOTEVERE INCENDIATA UNA MERCEDES – Una Mercedes e’ stata data alle fiamme su Lungotevere Marzio, mentre sfila il corteo di protesta contro il governo a Roma. ”E’ un’auto borghese!”, urla qualcuno dei manifestanti. L’auto si trova parcheggiata in piazza Porto di Ripetta. Le fiamme hanno distrutto i finestrini e l’incendio sta sprigionando molto fumo. MARONI, GESTIONE EQUILIBRATA DELLA PIAZZA – Il ministro dell’Interno Roberto Maroni, attraverso il Capo della Polizia Antonio Manganelli, ha espresso al questore di Roma Francesco Tagliente ed a tutte le donne e gli uomini appartenenti alle Forze dell’Ordine impegnate oggi nelle attività di ordine pubblico, il proprio ”apprezzamento per l’equilibrio e l’oculata gestione dimostrata in tutte le fasi della manifestazione”. Maroni ha anche espresso la propria ”solidarieta’ per gli operatori rimasti contusi negli incidenti”. CARICHE E SCONTRI IN VIA DEL CORSO – Il gruppo di black block che sta devastando via del Corso e che aveva assaltato le tre camionette della Finanza è stato caricato dalla polizia. I teppisti, alcune centinaia, sono arretrati verso piazza del Popolo. I teppisti stanno lanciando pietre, bottiglie e fumogeni contro gli agenti, dopo aver tentato di costruire una barricata con qualunque cosa alla loro portata, anche panchine e cassonetti di ghisa. Lungo il percorso molti atti di vandalismo, danneggiati anche alcuni motorini. Un teppista mostra anche lo scudo di un poliziotto come un trofeo. BLACK BLOC DAL PINCIO LANCIANO PIETRE SU PASSANTI – Un pioggia di pietre dal Pincio su chiunque passi a Piazza del Popolo. Un centinaio di black blok si sono posizionati sulla celebre terrazza di Villa Borghese, sotto un albero di Natale, e lanciano pietre sotto piazza del Popolo colpendo chiunque: passanti, giornalisti oltre che forze dell’ordine. MANIFESTANTI ASSALTANO SEDE PROTEZIONE CIVILE – Un gruppo di manifestanti staccatisi dal corteo in corso per le vie di Roma ha assaltato la sede del dipartimento della Protezione Civile, in via Ulpiano. I manifestanti hanno rotto alcune vetrate e lanciato all’interno uova, fumogeni e bombe carta. Nell’assalto, secondo quanto si apprende al Dipartimento, nessuno sarebbe rimasto ferito. MANIFESTANTI CON PALE VICINO SENATO, BOMBE CARTA E PETARDI, CARICHE – Cariche della polizia vicino al Senato quando i manifestanti hanno tentato di assaltare alcuni blindati armati di pale e mattonelle, prese da un camioncino. Il furgoncino pieno di picconi, martelli e mattoni è parcheggiato in corso Rinascimento. Petardi, bombe carta, vernice colorata e fumogeni contro Palazzo Madama. Il corteo degli studenti ha avanzato gettando petardi e vernice contro la sede del Senato protetta dai blindati. La polizia ha risposto con i lacrimogeni al lancio di petardi e vernice da parte degli studenti contro il Senato. I manifestanti sono arretrati. Il lancio dei fumogeni è avvenuto da dietro i blindati che sono stati colpiti da pietre e bottiglie. Palazzo Madama, il 24 novembre scorso, era stato invaso dagli studenti che erano riusciti ad entrare nel primo atrio sbarrato dalle vetrate. STUDENTE FERITO AL VOLTO DA LANCIO BOTTIGLIE – Un giovane studente è stato ferito al volto probabilmente durante il lancio di bottiglie che i manifestanti hanno effettuato contro i mezzi blindati nei pressi di Palazzo Grazioli. Il ragazzo è stato soccorso da altri studenti e fatto allontanare dalla manifestazione. MANIFESTANTI TENTANO ASSALTO A CARABINIERE – Un carabinieri che tentava di coprire un varco verso Palazzo Grazioli e’ stato preso di mira da un gruppo di manifestanti che hanno tentato di colpirlo con delle mazze. A piu’ riprese un gruppo di una ventina di manifestanti ha tentato di colpirlo poi gli hanno lanciato contro bottiglie di vetro e uova. Il militare si e’ difeso con lo scudo ma non ha reagito. LANCIO PETARDI AI FORI IMPERIALI – Al passaggio del corteo a Roma contro il Governo, all’altezza dei Fori Imperiali, alcuni manifestanti hanno lanciato dei petardi che sono finiti all’interno dei Mercati Traianei e nei Fori. I manifestanti, fra cui studenti, precari, esponenti dei centri sociali, aquilani e cittadini di Terzigno, hanno anche acceso fumogeni e intonato cori contro il Governo. MANIFESTANTI TENTANO ALLONTANARE ‘BLACK BLOK’ – Tensione tra i manifestanti del corteo di Roma che sta sfilando in centro. Dal corteo a più riprese si sono staccati gruppetti di ragazzi col volto travisato da sciarpe nere e cappuccio nero della felpa che hanno lanciato bottiglie e petardi contro i blindati. Gli studenti hanno cercato di bloccare i Black Blok, li hanno inseguiti e allontanati. ‘UNITI CONTRO LA CRISI’, MANIFESTANTI AL COLOSSEO – Rosse, gialle, verdi e nere. Sono tanti i colori delle bandiere portate dai manifestanti che si sono radunati questa mattina davanti al Colosseo. Operai della Fiom, iscritti alla Cgil, tesserati di Rifondazione-Comunisti Italiani e Sinistra Critica, Action – Movimenti per la Casa, Unione Inquilini e studenti. Queste le persone scese in piazza oggi per protestare contro la crisi ed il Governo Berlusconi. Alcuni di loro hanno appeso sopra la ringhiera della stazione della metro uno striscione con su scritto: ”L’Italia che non si piega”. Via dei Fori Imperiali e’ stata ora chiusa al traffico mentre i manifestanti si stanno preparando a partire in corteo. TERREMOTATI A ROMA, ‘L’AQUILA NON SI FIDA’ – “L’Aquila non si fida”. E’ questo lo striscione esibito davanti al Colosseo a Roma dalla delegazione di aquilani terremotati giunti alla capitale con autobus e veicoli privati in occasione delle manifestazioni odierne in contemporanea con il voto di fiducia alle Camere. Dei manifestanti abruzzesi, qualche centinaio, fanno parte anche gruppi di studenti che contestano la Riforma Gelmini. I comitati aquilani fanno parte del cartello “Uniti contro la crisi” che porta in corteo le istanze locali. “Siamo qui per dire che non è giusto rinnovare la fiducia a un governo che dopo aver portato avanti operazioni di facciata ha abbandonato la nostra città”, spiega Ilia Antenucci del Comitato aquilano “3e32”. “Non è una questione politica – puntualizza – anche se dovesse cambiare governo, la nostra mobilitazione andrà avanti qualora la nuova coalizione tradisse la nostra fiducia come ha fatto quella attuale”. Gli aquilani contestano “l’atteggiamento politico di chi ha negato una tassa di scopo per la ricostruzione ma non si fa scrupoli a far aumentare il prezzo della benzina per coprire altre spese come il deficit sanitario”. ‘NUOVI’ BLACK BLOC DEVASTANO ROMA, SCONTRI E 100 FERITI Prima i cortei poi il cuore di Roma devastato dai teppisti che hanno trasformato il centro della città in un campo di battaglia. Scontri con le forze dell’ordine, barricate in fiamme, blindati assaltati, atti di vandalismo che hanno reso il salotto della Capitale teatro di una guerriglia senza quartiere. E’ l’istantanea della giornata di protesta contro la fiducia ottenuta dal governo. Scene che a tratti ricordano quelle di violenza degli anni ’70. Il bilancio e’ di oltre cento feriti, 57 tra le forze dell’ordine e 62 tra i manifestanti, dei quali 40 medicati sui luoghi degli scontri e 22 portati in ospedale. Alla fine sono 41 i fermati, tutti accusati di violenza, resistenza, devastazione e uso di armi improprie. Tutti ragazzi giovanissimi, romani e qualche napoletano, poca politica in testa ma molte azioni di violenza urbana nel curriculum: risse in strada e da stadio, vite difficili di borgata. Cappuccio e sciarpe neri, quasi nuovi black bloc, hanno seminato il panico per ore trasformando il centro in un’inedita Beirut capitolina. E il sindaco Alemanno in serata parla di “violenza gratuita, vergognosa e senza giustificazioni”: lo fa da Piazza del Popolo, il gioiello di Valadier trasformato in un fronte di guerra. Eppure la protesta la mattina era stata civile. I cortei, partiti da diversi punti della città, formati da studenti, precari, esponenti dei centri sociali e del coordinamento ‘Uniti contro la crisi’, di cui fanno parte gli operai della Fiom, gli aquilani e i cittadini di Terzigno anti-discarica, avevano animato le strade del centro, sorvegliato speciale fin dalle prime luci dell’alba. Piccoli eccessi come il lancio di petardi, finiti all’interno dei Mercati Traianei e nei Fori, l’accensione di fumogeni e cori contro il Governo. Ma le avvisaglie che la protesta poteva essere più dura ci sono state prima davanti al Senato e poi nei pressi della Camera: dal corteo a più riprese si sono staccati gruppetti di ragazzi col volto travisato da sciarpe nere e cappuccio nero della felpa che hanno lanciato bottiglie e petardi contro i blindati. Alcuni sacchetti di letame e poi fumogeni e bombe carta in via degli Astalli, una strada proprio dietro palazzo Grazioli. Davanti al Senato ancora petardi, bombe carta, vernice colorata e fumogeni. Il tentato assalto ad alcuni blindati con pale e mattoni, presi da un camioncino, provoca la prima carica della polizia. Da qui in poi è la cronaca di un giorno di violenza inaudita. I nuovi black bloc si staccano dal corteo e in poche centinaia seminano terrore e devastazione. Ovunque passano sfondano le vetrate di banche, danneggiano auto, sradicano segnali stradali e li usano come ariete contro le vetrine. Percorrono il lungotevere incendiando cassonetti e raccogliendo ‘armi’ improvvisate. Poi arrivano a piazza del Popolo, diretti a Montecitorio, e a via del Corso si scatena la ‘battaglia’ urbana con l’assalto a tre blindati della Guardia di Finanza a colpi di bottiglie, bastoni, pietre. E mazze vengono usate per malmenare i finanzieri che sono a bordo. Uno dei militari, in una delle tante foto scattate in questa giornata di violenza, è ritratto inginocchiato a terra, quasi sopraffatto da alcuni giovani, con la pistola d’ordinanza impugnata nella mano destra. Per difenderla dai manifestanti che volevano sottrargliela, spiegano fonti delle Fiamme gialle. Il fumo dei lacrimogeni e dei petardi invade via del Corso e le vie dello shopping ormai deserte con i negozianti asserragliati dentro e turisti e romani che fuggono. “Sembrava la guerra civile”, ha detto una commessa di un negozio di abbigliamento. I teppisti addirittura erigono una barricata con cassonetti, fioriere, sedie tavolini dei bar di lusso di Piazza del Popolo. Poi le danno fuoco e creano una barriera di fiamme tra loro e i blindati che avanzano e spazzano via tutto. I ‘black bloc’ si ritirano a piazzale Flaminio e un gruppetto ‘viola’ il Pincio e dalla celebre terrazza lancia sassi contro tutto e tutti. Piazza del Popolo viene sigillata dai blindati, il Tridente, cioé le tre strade che si irradiano dalla piazza, cuore del centro storico, è isolato: l’atmosfera è surreale, quasi da coprifuoco. Il piccolo corteo di violenti si muove infine verso il Lungotevere e Prati seminando ancora devastazione. In terra restano le tracce degli scontri e di una giornata da dimenticare. ALEMANNO, SULLA CITTA’VIOLENZA GRATUITA “Non dobbiamo tornare agli anni ’70”. Il sindaco di Roma Alemanno vuole scacciare ad ogni costo dalla capitale l’ombra degli anni di piombo ed invoca una reazione da parte di tutte le istituzioni affinché ci sia uno ‘scatto di orgoglio’ per evitare che Roma diventi ancora scenario di guerriglia urbana. “Erano anni che Roma non subiva una violenza simile, gratuita, vergognosa e senza giustificazioni – ha detto Alemanno non appena arrivato a piazza del Popolo, uno dei teatri di scontro tra forze dell’ordine e manifestanti – Oggi si è trattato di gruppi organizzati che hanno strumentalizzato la protesta degli studenti. E’ veramente grave, soprattutto che lo scontro politico possa essere un alibi per qualcuno per fare queste cose”. Ed il Campidoglio ha già annunciato che “Roma Capitale si costituirà parte civile contro gli autori degli ingenti danneggiamenti avvenuti oggi nel centro della città”. Una Roma sconvolta e colpita da ‘aggressioni gratuite e demenziali’ ma soprattutto una ferita aperta nel salotto della capitale, nelle vie dello shopping. E proprio per questo Alemanno ha espresso la sua solidarietà, oltre che alle forze dell’ordine, ai cittadini e ai turisti anche ai commercianti che si sono trovati coinvolti in scene da ‘guerriglia’ e sono stati costretti a rinchiudersi dietro le vetrate e le porte dei loro negozi. “Sembrava una guerra civile” – ha detto una commessa sconvolta da quello che era appena successo davanti al suo negozio – e come lei tanti colleghi che si sono barricati dietro le vetrine osservando impauriti una via del Corso ‘apocalittica’, trasformata dal fumo di camionette incendiate e con a terra di tutto, da vetri a mattoni, da pietre a mattonelle, da cassonetti sradicati a mazze di legno fino pezzi di alberi di Natale, biciclette e scarpe. “Non è possibile che ci dobbiamo andare di mezzo noi – ha detto un commerciante – nel negozio c’era gente terrorizzata e non abbiamo fatto uscire i clienti per almeno una ventina di minuti”. Per il presidente di Confcommercio Roma Cesare Pambianchi oggi è stato perso l’80% degli incassi giornalieri dei negozi del centro storico che hanno chiuso le serrande per paura di eventuali danni: “Oggi Roma ha vissuto una pagina nera della sua storia recente – ha commentato – vedere tante serrande abbassate per paura di lesioni personali ci lascia interdetti e senza parole. Giornate come quelle di oggi, infatti, corrono il rischio di mettere definitivamente in ginocchio l’economia delle nostre piccole e medie imprese”. Un segnale di allarme recepito subito dal sindaco Alemanno tanto che tra le prime cose dette, non appena arrivato a piazza del Popolo, c’é stata anche la promessa di “trovare risorse per risarcire” i commercianti del centro storico. A Milano le vetrine della sede del Pdl in viale Monza sono state tempestate dal lancio di uova e vernice da parte di un gruppo di studenti mentre altri manifestanti hanno fatto un blitz a Piazza Affari nella sede della Borsa. A Torino alcune migliaia di studenti delle scuole superiori e delle università hanno sfilato per le vie del centro e un presidio formato da ricercatori e professori dell’Università e del Politecnico si è formato davanti a palazzo Carignano, sede del primo Parlamento italiano. A Genova un corteo di circa 500 studenti, dopo aver percorso le strade limitrofe agli scali dei traghetti, ha occupato il varco portuale di Ponte Etiopia al porto di Sampierdarena e viale Canepa mentre a Venezia la protesta è salita sul Ponte di Rialto. Tre cortei di studenti a Palermo per il terzo “Blocchiamo tutto day”. Paralizzato il capoluogo siciliano dove ricercatori e docenti ha bloccato il rettorato e gruppi di manifestanti hanno occupato i binari della stazione, la pista dell’aeroporto e il por
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